venerdì 5 settembre 2014

Fascisti all'opera

La storia del Sig.Giovanni contro gli abusi e sopprusi della GORI da lui stesso raccontata e documentata. E' l'evidenza che la gestione privata dell'acqua è la morte della civiltà e della democrazia. 


Giovanni Sorrentino è un cittadino del Comune di Pagani. E come avveniva anni addietro per tutti i cittadini paganesi, sin dal 1987 è titolare di un’utenza idrica domestica erogata dal Comune di Pagani (cfr. allegato 1, in cui si riportano solo alcune delle tante fatture emesse dall’Ente).
La sua posizione contrattuale resta inalterata anche quando subentra ope legis la Gori S.p.A. all’Ente Comune di Pagani nella gestione delle risorse idriche. Sull’allaccio idrico che serve la sua abitazione, viene installato un misuratore raggruppato (dal Glossario del Servizio Idrico Integrato trattasi di utenza servita da un unico contatore che distribuisce acqua a più unità immobiliari) con matri-cola 48939. Come per tutti gli utenti, la Società subentrata gli assegna un Codice Utenza, ossia il numero 20304221.
Viene emessa la prima fattura basata su un consumo presunto (cfr. allegato 2), alla quale fa seguito il regolare saldo (cfr. allegato 3). Ma Giovanni Sorrentino vuole pagare il consumo effettivo, il giu-sto. Chiede alla Società un sopralluogo per l’installazione di un contatore divisionale all’interno della sua abitazione (cfr. allegato 4), ai sensi dell’art. 37 del Regolamento del Servizio Idrico Integrato (cfr. allegato 5).
Ma la Gori S.p.A. non provvede, anzi, non riesce a garantire neanche la pressione minima di ac-qua per la sua abitazione. Giovanni Sorrentino è costretto ad adire l’Autorità Giudiziaria per la tu-tela dei suoi diritti, citando in giudizio la Gori S.p.A.. Nasce un contenzioso civile presso il Tribu-nale di Nocera Inferiore tuttora pendente dinanzi al giudice dott. Bartolomeo Ietto (R.G. n° 4608/2009).
Nelle more del giudizio, la Gori S.p.A. emette diverse note di credito a favore di Giovanni Sorren-tino (cfr. allegato 6), qualificandoli come pagamenti non dovuti. Subordina il tutto all’esecuzione di lavori di «regolarizzazione del contratto di fornitura» a cura e a spese di Giovanni Sorrentino (cfr. allegato 7), mediante la rimozione dell’attuale misuratore raggruppato e l’installazione di un nuo-vo misuratore al limite della sua proprietà. Alla semplicità della richiesta dell’installazione di un contatore divisionale all’interno dell’appartamento fatta da Giovanni Sorrentino, fa da contraltare la richiesta della Gori S.p.A. di realizzare a sua cura e spese un allaccio ex novo, eccessivamente oneroso oltreché inutile ed improprio.
L’esecuzione dei lavori summenzionati inficia con il procedimento civile pendente: qualsiasi in-tervento sui luoghi di causa, oltre a configurarsi come reato ex art. 374 codice penale (frode proces-suale), comporta una grave lesione dei diritti vantati da Giovanni Sorrentino, negandogli l’esercizio del diritto alla difesa ex. art. 24 Costituzione.
Segue una lettera di diffida del legale di fiducia di Giovanni Sorrentino (cfr. allegato 8) che consen-te di calmare le acque e di tenere a bada la Gori S.p.A.. Ma dopo pochi mesi, la Società ritorna all’assalto, sebbene il procedimento civile ancora deve terminare. Giovanni Sorrentino è costretto ad inviare una nuova lettera di diffida (cfr. allegato 9), ma stavolta la Gori S.p.A. esagera!
In data 1° Settembre 2014, la Gori S.p.A. rimuove il misuratore raggruppato che serve l’intera pa-lazzina in cui abita Giovanni Sorrentino, senza alcuna preventiva comunicazione! L’intero stabile
si ritrova all’improvviso senza una goccia d’acqua. Sebbene la Repubblica riconosce e garantisce i di-ritti inviolabili dell’uomo, ex art. 2 Costituzione, tra i quali va annoverato, senza dubbio, il diritto all’acqua, alla Gori S.p.A., società costituita dall’ente pubblico Ambito Territoriale Ottimale (Ato 3 “Sarnese Vesuviano”), sembra non importare più di tanto tutto ciò. Tra l’altro la Gori S.p.A. è tenuta a garantire una dotazione pro-capite giornaliera alla consegna, non inferiore a 150 litri per abitante ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 1996 (cfr. allegato 10).
Peccato che colui che ha subito l’illecito distacco, ossia Giovanni Sorrentino, nel 2010 ha subìto un intervento chirurgico di colectomia totale (cfr. allegato 11), con la creazione di una ileostomia per la raccolta delle feci. Per cui l’acqua, a persone indigenti come lui, serve per garantire i livelli es-senziali igienico-sanitario per la cura e la salvaguardia della stomia e va ben oltre le logiche commerciali e di mercato!

Giovanni Sorrentino

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