mercoledì 31 dicembre 2014

ATTENZIONE !!!
LA PARTENZA DELLA MANIFESTAZIONE E' DA
PIAZZA MATTEOTTI NON PIU' DA PIAZZA BORSA
  
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La mobilitazione delle comunità del comprensorio dell’ATO3 Sarnese-Vesuviano per la riappropriazione pubblica della gestione dell’acqua, prosegue da molti anni. La società che gestisce il Servizio Idrico, la GORI Spa, detenuta al 37% da una società facente capo alla multinazionale ACEA, ha dimostrato sul campo una totale incapacità gestionale, accumulando centinaia di milioni di euro di debiti, fornendo un servizio non ottimale e con costi per i contribuenti ormai socialmente non più sostenibili.
La GORI si dimostra, ogni giorno, un enorme carrozzone sorretto da un potere politico cieco e truffaldino, interessato solo ed esclusivamente a “regalare” ai grandi gruppi finanziari e imprenditoriali servizi fondamentali che una volta espropriati alle comunità locali diventano merci su cui fare profitti a scapito dei diritti fondamentali da garantire ad ogni membro delle stesse comunità.

La privatizzazione della GORI avvenuta nel 2001 tramite trattativa privata alla cordata capeggiata da Acea , il Commissariamento dell’ente d’ambito che dura ormai da 24 mesi, la volontà della Regione Campania di legiferare espropriando le comunità locali delle funzioni di gestione dello stesso servizio idrico, la copertura burocratica delle Autorità Nazionali di Controllo e del Commissario Straordinario onde permettere a GORI di recuperare ben 122 milioni di euro relative alla sua inefficiente e poco trasparente gestione nel periodo 2006/2012, sono solo alcuni esempi di come in questi anni  abbia funzionato l’intreccio perverso  tra potere politico ed interessi  dei grandi gruppi economici e finanziari.

Le comunità locali del comprensorio ATO3 Sarnese- Vesuviano hanno reagito a questa progressiva mercificazione del bene comune acqua, attraverso una mobilitazione continua che si è innervata in numerose azioni: momenti informativi, presidi, azioni legali di tipo amministrativo e civilistico. Dal 2013 i comitati civici hanno favorito la costruzione della RETE DEI SINDACI PER L’ACQUA PUBBLICA, che oggi conta alcune decine di amministratori che si pongono quale obiettivo prioritario la Liquidazione della GORI SpA e la Ripubblicizzazione del Sevizio Idrico Integrato attraverso una Azienda speciale di Diritto Pubblico. Rispetto a tale quadro complessivo i comitati civici per l’acqua pubblica in sinergia con la Rete dei Sindaci del comprensorio ATO3 Sarnese-Vesuviano ritengono fondamentale una nuova ed estesa mobilitazione dei nostri territori volta alla riappropriazione pubblica e comunitaria del bene comune acqua.

Viene pertanto indetta per il giorno 17 gennaio 2015 dalle ore 10:00 una manifestazione a Napoli volta a rendere visibile il variegato popolo dell’acqua del nostro comprensorio, che si pone i seguenti obiettivi:

La diminuzione delle tariffe e l'annullamento delle partite pregresse


- Sospensione totale dei distacchi dell'acqua


-  La fine del Commissariamento Straordinario e la restituzione dei poteri relativi al Servizio Idrico ai sindaci delle Comunità del Comprensorio ATO3 Sarnese-Vesuviano.


-  La Liquidazione della GORI SpA e la costituzione di una Azienda speciale Pubblica a partire dalla proposta posta in essere dalla Rete dei Sindaci e dai Comitati Civici.


-  Il rigetto della proposta di legge di riordino del Servizio Idrico presentata dall’Assessore Regionale all’ambiente e in discussione presso la Commissione preposta della Regione Campania che accentra il potere decisionale in poche mani ed espropria definitivamente i Sindaci e le Comunità Locali delle loro legittime funzioni di gestione e controllo dello stesso Servizio Idrico.


Chiediamo a tutti i cittadini, ai comitati di base che si battono per i Beni Comuni e i Diritti, alle Associazioni, alle Parrocchie, alle Forze Politiche, ai Sindaci e alle amministrazioni pubbliche, alle persone che hanno a cuore una prospettiva di futuro solidale ed ecologico di sostenere e aderire alla manifestazione indetta. La mobilitazione per la riappropriazione pubblica della gestione dell’Acqua rappresenta un primo passo verso una Democrazia dei Beni Comuni, Ecologica, Trasparente, Solidale, Democratica e Partecipata! 

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no gori



sabato 20 dicembre 2014

A NATALE SIAM TUTTI PIU' BUONI
I NOSTRI GADGET SONO DISPONIBILI PER TUTTI
tasto destro del mouse e "SALVA CON NOME"  le immagini
DIVULGARE LE IMMAGINI E' UN PIACERE
PREDICARE IL "NO  GORI" E' UN DOVERE

17 GENNAIO 2015 - NO GORI DAY 
NAPOLI - MANIFESTAZIONE PUBBLICA











mercoledì 17 dicembre 2014

La sentenza del Consiglio di Stato:
''Illeciti i canoni idrici retroattivi''
9-11-14



L'imposizione di un canone per il servizio idrico, con decorrenza retroattiva, è illegittimo. È quanto sancito con sentenza dal Consiglio di Stato, che ha confermato in secondo grado la decisione del Tar della Sardegna di annullare l'aumento tariffario adottato dall'autorità d'ambito (Aato). Una sentenza, che potrebbe fare da apripista alla sfilza di ricorsi contro le partite pregresse (ante 2012) richieste agli utenti dalla Gori spa, con l'invio di una fattura separata. Gli importi sono stati richiesti in maniera retroattiva, applicando la delibera commissariale n. 43 del 30 giugno 2014, che autorizza l'azienda al recupero delle differenze dovute dai cittadini, a causa degli errori di calcolo effettuati dai dirigenti dell'Ato e della Gori. 

In questi giorni sindaci, associazioni e cittadini si sono mobilitati per contestare l'ennesimo carico economico sui residenti nei 76 comuni dell'Ato 3. Per molti si tratta di una richiesta illegittima dovuta all'applicazione di una retroattività, che dovrebbe essere imposta da una legge e non da un provvedimento commissariale. Secondo i giudici della sesta sezione del consiglio di Stato «la delibera che approva le tariffe ha natura di atto amministrativo di regola irretroattivo». Deroghe sono contentite solo nel caso intervenga «una legge pari ordinata e non un atto amministrativo». Quindi, senza una legge l'ente d'ambito e la Gori non potrebbero imporre agli utenti, con una delibera, il recupero delle somme pregresse in parte prescritte. Sullo sfondo un buco economico di 122 milioni di euro da ripianare. 

Fonte: Il Mattino di Salerno

giovedì 4 dicembre 2014

La Camera cancella il diritto all'acqua e benedice i distacchi idrici

distacchi                                        Comunicato stampa
La Camera cancella il diritto all'acqua e benedice i distacchi idrici

Il 13 novembre scorso la Camera ha approvato il Collegato Ambientale alla legge di stabilità 2014, cancellando un articolo che impediva i distacchi del servizio idrico e garantiva il diritto all'acqua tramite il minimo vitale. Read More
Infatti, la formulazione originaria di suddetto provvedimento conteneva tre articoli sulla gestione del servizio idrico integrato, uno dei quali riguardante la disciplina della morosità.
In caso di utenti morosi l'articolo 26 imponeva ai gestori l'istallazione di limitatori di flusso idonei a garantire la fornitura giornaliera essenziale di 50 litri al giorno per persona, evitando così il distacco completo.
Assume particolare rilevanza anche la modalità poco trasparente con cui questo articolo è stato cassato. Infatti, nonostante in un primo momento sia stato oggetto di discussione e modifiche con intenzioni migliorative, successivamente è stata imposta la sua cancellazione in Commissione Ambiente senza ulteriore possibilità di approfondimenti e dibattito neanche da parte dell'aula.
Questa soppressione è un vero schiaffo in faccia alle miglaia di famiglie colpite, giornalmente, dai distacchi idrici da parte di gestori che utlizzano questo strumento in modo diffuso e indiscriminato, al solo scopo di rendere più efficace il proprio recupero crediti e più consistenti gli utili aziendali.
In un momento in cui il Governo Renzi lavora alle nuove privatizzazioni, si vuole rendere il servizio idrico ancor più appetibile alle lobbies economiche e finanziarie, cercando di dimostrare che l'acqua non è un diritto, ma una merce come le altre.
La maggioranza degli italiani però non la pensa così: in 27 milioni hanno votato ai referendum del 2011 affinché l'acqua fosse svincolata dalle logiche di mercato e sarebbe necessario che il Governo tenesse conto di una volontà popolare così chiara.
Per questo il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua si sta mobilitando in tutto il Paese contro il rilancio delle privatizzazioni, per impedire che “passo dopo passo” il Governo Renzi faccia tornare indietro il Paese.
Inoltre annunciamo sin da subito che ci attiveremo affinchè nel passaggio al Senato tale articolo venga ripristinato.

Il futuro è in una gestione dell’acqua pubblica, partecipata, senza profitti. E senza distacchi!
Roma, 20 Novembre 2014.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua