venerdì 26 luglio 2013

CONTRO L'ARCA C'E' BISOGNO DELLA TUA FIRMA
"Da una legge a favore delle lobby a una legge al servizio dei cittadini"

Per informazioni e per firmare la petizionea clicca sull'immagine
o clicca sul seguente link:

http://www.change.org/it/petizioni/regione-campania-da-una-legge-a-favore-delle-lobby-a-una-legge-al-servizio-dei-cittadini
  

IL TESTO DELLA PETIZIONE
Chiediamo alla Regione Campania di modificare il disegno di legge a favore della privatizzazione dell'acqua in Campania, nel rispetto dei referendum del 2011.

Ai sensi dell’art. 16 della Statuto della Regione Campania i sottoscritti e i Comitati per l’acqua pubblica chiedono di costituire congiuntamente una Commissione d’Inchiesta Partecipata sul Diritto all’Acqua, per indagare: sul mancato rispetto in Campania dei referendum del giugno 2011; sui disastri e gli sprechi delle privatizzazioni; sugli aumenti tariffari indiscriminati; sulle ecomafie dell’acqua.

Della Commissione dovranno far parte rappresentanti delle Istituzioni e dei Comitati cittadini in difesa dell’acqua. 

Si chiede, altresì, l’approvazione della legge regionale che, in applicazione delle disposizioni statutarie, consenta di attuare i referendum.


mercoledì 24 luglio 2013

LA RETE DEI COMUNI PER L’ACQUA PUBBLICA IMPUGNA 
L’AUMENTO DELLE TARIFFE GORI
La Rete dei Comuni per l’Acqua Pubblica dell’A.T.O. 3 Campania, alla quale hanno aderito i comuni di Angri, Nocera Inferiore, Fisciano, Castel San Giorgio, Roccapiemonte, Castellammare di Stabia, Pompei, Casalnuovo di Napoli, Roccarainola, e Sarno (che a causa di un lieve ritardo non risulta tra i comuni ricorrenti, ma che ha deliberato la sua adesione alla Rete e al ricorso), ha impugnato dinanzi al TAR Campania l’aumento tariffario del 13,4 %, deciso in completa autonomia dall’on. Carlo Sarro.

I comuni della Rete contestano al Commissario Straordinario Sarro proprio il fatto di aver sfruttato il provvisorio commissariamento dell’Ente d’Ambito per poter varare un aggravio della tariffa che altrimenti non sarebbe stato mai deliberato.

Il paradosso è che tale aumento si basa su un Piano d’Ambito che l’assemblea dei sindaci aveva bocciato sin dal 2009 proprio perché troppo gravoso per gli utenti e troppo favorevole per la GORI s.p.a., e da allora non era mai stato più preso in considerazione: “con un colpo di mano il Commissario Sarro ha riesumato il Piano d’Ambito bocciato dall’assemblea dei sindaci e ha decretato, in piena solitudine senza alcuno strumento di democrazia o partecipazione previsto dalla legge,  una brusca impennata delle tariffe che si ripercuoterà anche sugli anni successivi con ulteriori e più incisivi aumenti tariffari”

Un plauso all’azione dei comuni della Rete arriva, quindi, dai Comitati per l’Acqua Pubblica che avevano chiesto a gran voce atti concreti per fermare il disegno di salvataggio della GORI s.p.a. a danno dei cittadini. I comitati giudicano il ricorso contro l’aumento tariffario “un ottimo primo passo verso la riappropriazione del Bene Comune Acqua che, come sancito dal referendum del 2011, deve tornare ad essere gestito dai comuni e dalle comunità di cittadini che ne usufruiscono, secondo una gestione efficiente, democratica e partecipata”.

La battaglia per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato a questo punto si fa più serrata con le azioni della Rete dei Comuni per l’Acqua Pubblica che, al fianco dei Comitati per l’Acqua Pubblica, rimette al centro del dibattito politico e istituzionale campano la questione dei Beni Comuni e la priorità dell’interesse pubblico rispetto a quello privato, cercando di salvaguardare il principio democratico ribadito con il referendum del giugno 2011.

RETE DEI   SINDACI DEI COMUNI DELL’A.T.O. 3 PER LA GESTIONE PUBBLICA DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

RETE CIVICA PER L’ACQUA PUBBLICA ATO 3 CAMPANIA

COORDINAMENTO CAMPANO PER LA GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA

Coordinamento campano per la gestione pubblica dell’acqua
COMUNICATO STAMPA
INVITO A CONFERENZA STAMPA 25 luglio 2013 ore 12.00
NAPOLI Piazza Cavour, c/o Mani Tese
nella quale verrà
·        Letta la lettera di Padre Alex Zanotelli
·        Lanciata la petizione per richiedere la costituzione d’una commissione d’inchiesta partecipata,
·        Consegnato ai presenti il testo della bozza di Disegno di Legge Regionale, deliberato in Giunta

NAPOLI 24/07/2013

martedì 23 luglio 2013

 Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell'Acqua
NAPOLI 23/07/2013
COMUNICATO STAMPA

Legge regionale: va bocciata la proposta Caldoro a favore della privatizzazione dell’acqua
i Comitati propongono rispetto per i referendum del 2011

Nasce il Progetto Acqua Pubblica - lo Studio di Fattibilità sara’ nelle mani della Giunta
la questione da risolvere: come trasformare una legge al servizio delle lobby in
una legge a favore dei cittadini
la parola agli Esperti, che trovano una soluzione in  quattro mosse

All’avvio la prima petizione popolare per l’acqua pubblica
La richiesta al Presidente: una Commissione d’Inchiesta Partecipata sul Diritto all’Acqua

Appello al Sindaco di Napoli: fate presto!  urge la “messa in sicurezza di ABC



La Giunta della Regione Campania ha approvato la proposta di legge sull’acqua, per il riordino degli ATO e per l’affidamento delle gestioni… ai privati. 

Per i comitati: “Se questa norma passasse in Consiglio, diventerebbe uno strumento per armare le multinazionali dell’acqua contro i cittadini. Chiediamo il ritiro della delibera di Giunta”.

Le privatizzazioni in Campania hanno provocato disastri: la Corte dei Conti ha messo sotto inchiesta le attività dell’ex ARIN SpA, la Regione condona 70 milioni di euro di debiti alla GORI SpA (ci guadagnano l’italiana ACEA SpA e la francese SUEZ SpA) e li sottrae ai servizi essenziali per i cittadini. Nonostante i costi caricati in bolletta, nell’Italia privatizzata le reti idriche perdono il 65% di acqua e 6 depuratori su 10 in Campania sono fuorilegge.

I Comitati richiamano le Istituzioni al loro dovere: “Devono invertire la tendenza. E’ criminale premiare e finanziare i disastri delle multinazionali. Stanno impoverendo e provocando sofferenze alle famiglie. Nella sola Napoli vi sono 44 mense per i bisognosi; cresce in maniera catastrofica il numero  di cittadini finiti sotto le macerie della crisi.”

Il Coordinamento per l’Acqua Pubblica si è incontrato d’urgenza a Napoli, per discutere una soluzione da proporre alla Regione Campania. Nasce il Progetto Acqua Pubblica, uno studio di fattibilità per trasformare una legge di privatizzazione in una norma a tutela dei diritti dei cittadini. Il testo giuridico individua quattro criticità e le risolve con alcuni semplici accorgimenti.

1) Gestione e controllo pubblico dell’acqua. Il testo della Regione impedisce la gestione pubblica imponendo un modello di organizzazione valido solo per le multinazionali. Arriva a invertire i rapporti e programmare il controllo delle società private sulla pubblica amministrazione. L’acqua è un diritto, non una merce, bisogna introdurre il modello di gestione pubblica e ripristinare l’ordine democratico nei rapporti tra governo e governati.

2) Minimo vitale garantito. L’Organizzazione Mondiale della Sanità fissa in 50 litri a giorno la misura d’acqua necessaria per la sopravvivenza dell’uomo. La Regione deve riconoscere il diritto ai 50 litri pro capite.  

3) La partecipazione dei cittadini alle scelte. Le Convenzioni internazionali prevedono le forme di partecipazione dei cittadini alle decisioni. La proposta regionale non prevede nessuna possibilità. Basta introdurla.

4) Rispetto dell’ambiente. La proposta regionale enuncia il principio di tutela dell’ambiente e poi lo vìola. Bisogna puntare a ridurre lo spreco di acqua potabile nell’industria e in agricoltura.  La norma punta invece il dito sui cittadini e li perseguita con le sanzioni economiche, per fare cassa.


Al via la petizione popolare: ai sensi dell’art. 16 della Statuto della Regione Campania i Comitati per l’acqua pubblica chiedono una Commissione d’Inchiesta Partecipata sul Diritto all’Acqua, per indagare: sul mancato rispetto dei referendum in Campania; sui disastri e gli sprechi delle privatizzazioni; sugli aumenti tariffari indiscriminati; sulle ecomafie dell’acqua. Della Commissione dovranno far parte rappresentanti delle Istituzioni e dei Comitati cittadini in difesa dell’acqua.

Appello al Sindaco di Napoli: “ E’ un terremoto politico. Fate presto! Lavorate senza sosta alla “messa in sicurezza” dell’ABC. Non c’è più tempo, Napoli è sotto attacco”.

Ufficio Stampa Campania Acqua
3297745761-3921940372

mercoledì 17 luglio 2013

COMUNICATO STAMPA

Decreto del Fare, saltano le norme salva inquinatori. Una vittoria dei cittadini. Adesso attenti ai colpi di coda

La mobilitazione dei cittadini promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua per modificare il testo del cosiddetto Decreto del Fare ha iniziato a dare i suoi frutti. La prima versione del decreto avrebbe introdotto un vergognoso sistema di deroghe che avrebbe premiato gli inquinatori più incalliti.

Grazie alla mobilitazione dei movimenti, alle pressioni sui parlamentari, all'iniziativa parlamentare di diversi gruppi che hanno compreso i gravissimi rischi per l'ambiente e all'apertura a modifiche al testo proposto dal Ministro Orlando nelle Commissioni Parlamentari è stato svolto un intenso lavoro per disinnescare le enormi criticità introdotte dal Decreto del fare nella versione approvata dal Governo.

Sono stati prodotti diversi emendamenti che hanno per ora eliminato il passaggio in cui si subordinava l'eliminazione delle fonti di contaminazione al profitto degli inquinatori anche in presenza di rischio sanitario conclamato. Inoltre è stato affrontato l'altro casus belli, quello relativo ai limiti da rispettare: nella versione governativa si richiedeva genericamente solo un'attenuazione della contaminazione e non il rientro in precisi limiti.

Partendo da un testo così infelice che costituiva un vero e proprio regalo agli inquinatori più audaci e spregiudicati si è giunti ad un compromesso per ora accettabile. È doveroso per il Parlamento andare avanti su questa strada senza colpi di coda.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua continuerà in queste ore ad esercitare un attenta analisi dell'attività parlamentare e denuncerà eventuali tentativi di sabotaggio alle bonifiche.

In ogni caso un eventuale esito favorevole rappresenterà solo un salvataggio all'ultimo minuto di una situazione che avrebbe fatto cadere in un pozzo inquinato i diritti dei cittadini ad un ambiente salubre.

È necessario che il tema delle bonifiche sia messo al centro dell'agenda politica visto che riguarda presente e futuro di milioni di cittadini e un'occasione per un territorio nazionale degradato che, se risanato, potrà costituire la base per un'economia durevole. Questo sarebbe il “fare” che i cittadini si aspettano.

giovedì 11 luglio 2013

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SUL CASO
GORI – COORD.CAMPANO PER LA GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA E RETE CIVICA PER L’ACQUA PUBBLICA ATO 3 CAMPANIA:
“L’ACQUA RITORNI IN MANO AI COMUNI,

STOP AI REGALI AI PRIVATI”

Mercoledì 10 luglio è stata presentata l’interrogazione parlamentare firmata dagli onorevoli Luigi Gallo (M5S), Arturo Scotto (SEL) e Massimiliano Manfredi (PD), in cui si denuncia la espropriazione delle competenze degli enti locali sul servizio idrico integrato perpetrata dalla Regione Campania.

La Regione avrebbe dovuto legiferare entro il 2012 il riordino delle competenze degli enti locali  relative al servizio idrico, ma non ha adempiuto ai propri obblighi ed ha commissariato le autorità d’ambito, eliminando lo strumento più democratico esistente nella gestione del servizio idrico.

Proprio durante il commissariamento la Regione Campania con le Delibere di Giunta Regionale n. 171 e 172 del 2013 (Delibera Salva-GORI) ha scontato e ristrutturato il debito che la società GORI s.p.a. aveva maturato nei confronti della Regione per un ammontare di 282 milioni di euro, contemporaneamente, il Commissario Straordinario on. Carlo Sarro (sempre di nomina regionale) con delibera n. 17/2013  ha provveduto ad aumentare le tariffe del S.I.I. del gestore GORI s.p.a. del 13,4%, con ulteriori aumenti in previsione negli anni a venire.

Il Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua e la Rete Civica per l’Acqua Pubblica Ato 3 Campania dichiarano in una nota congiunta che “Non è possibile regalare soldi pubblici alla Gori spa, non solo perché essa è un’azienda privata e i referendum del 2011 indicano la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, ma anche perché lo sconto di 70 milioni sul debito della Gori stessa, la ristrutturazione della quota restante, nonché l’aumento delle tariffe sono stati decretati senza lo strumento democratico previsto dalla legge, e cioè senza che i comuni abbiano approvato alcunché. Il servizio idrico deve ritornare in mano ai comuni, nelle decisioni che lo riguardano e nella sua gestione”.

Nell’interrogazione si chiede al Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare quale atto intenda mettere in campo al fine di ripristinare le competenze dei comuni nella Regione Campania e di censurare gli atti finora emanati in dispregio di tali competenze.

 

 

 

mercoledì 10 luglio 2013


COMUNICATO STAMPA
A ROCCAPIEMONTE NASCE LA RETE DEI SINDACI CHE PORTERA’ L’ACQUA DELL’ATO3 FUORI DALLA LOGICA DEL PROFITTO

Giornata storica, quella vissuta l’otto luglio u.s. a Roccapiemonte, dal movimento per l’acqua pubblica dei nostri territori: è stata costituita in forma ufficiale, da  un primo nucleo di 10 Sindaci, 
LA RETE DEI SINDACI DELL’AMBITO ATO3 SARNESE –VESUVIANO PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO.

La cerimonia ha visto tra l’altro l’intervento di Padre Alex Zanotelli, ispiratore dei movimenti per l’acqua pubblica fin dalla prima ora.
I comuni sottoscrittori sono stati: Angri, Casalnuovo,  Castel S. Giorgio, Fisciano,   Nocera Inferiore, Palma Campania, Pompei, Roccapiemonte, Sarno, Siano. Altri comuni,  tra cui Castellamare di Stabia, Portici, San Giorgio a Cremano, Striano, Terzigno, San Gennaro Vesuviano, hanno già manifestato l’interesse ad aderire alla RETE ed è facile prevedere che nei prossimi mesi questo  nucleo di primi cittadini verrà ulteriormente ampliato. Gli obiettivi  di tale coordinamento dei sindaci sarà quello di avviare il percorso di ripubblicizzazione del Servizio Idrico integrato creando le condizioni per la messa in liquidazione della SOCIETA’ GORI SPA,  gestore del servizio idrico in ATO3,  che nei suoi ormai dieci anni attività sul territorio ha posto in essere un servizio giudicato dai più  inefficiente, dispendioso e clientelare.

Il risultato ottenuto ieri è stato possibile grazie al lavoro costante e meticoloso dei comitati civici che in questi anni hanno posto all’attenzione il tema cruciale della gestione pubblica dell’acqua, fuori dalla logica del profitto
La rete dei sindaci, già nella riunione di ieri si è messa all’opera e provvederà a porre in  essere alcune  azioni concrete volte sia a  difendere i cittadini di ATO3 in merito ad alcuni nefasti provvedimenti del Commissario Di ATO3, Sen. Carlo Sarro, e sia a segnare il percorso della Ripubblicizzazione.

In particolare è stato deciso di:

Impugnare in sede di Tribunale Amministrativa, entro il 22 luglio, La Delibera n° 17 del 29 aprile 2013 del Commissario Straordinario dell’ATO3 che per il 2013 prevede l’aumento delle tariffe idriche a carico degli utenti dell’ATO3  del 13,5 %, e che prelude ad ulteriori aumenti della stessa entità per gli anni successivi . Tale impugnazione avverrà sulla base delle osservazioni tecniche e legali elaborate dallo staff degli avvocati dei comitati civici per l’acqua pubblica.

Chiedere incontro presso l’AUTORITA’ PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS (AEEG) a cui presentare osservazioni in merito agli aumenti tariffari definiti dalla Delibera del Commissario Straordinario di ATO3.

Verificare la costituzione di uno staff di esperti di ambito giuridico ed economico/finanziario per il supporto ai sindaci nell’individuazione dei passi fondamentali da porre in essere per la liquidazione dell’attuale soggetto gestore (GORI) e la ripresa in carico del servizio idrico dei comuni attraverso forme societarie(Enti di Diritto Pubblico) che garantiscano  una gestione efficiente, efficace, solidale, partecipativa  ed ecologica fuori dalla logica del profitto.
Il percorso che attende I Sindaci, gli enti locali, i comitati civici e le nostre comunità, non sarà né semplice e nè agevole e  richiederà un forte impegno di intelligenze, mezzi e soprattutto di passione civica, consapevoli che, attorno al tema della gestione del bene comune acqua, possiamo dare un vero segno di cambiamento per la costruzione, a partire dai nostri difficili e martoriati territori, di una SOCIETA’ CAPACE DI FUTURO.

Roccapiemonte 11 Luglio 2013

RETE CIVICA ATO3 PER L’ACQUA PUBBLICA

COORDINAMENTO CAMPANO PER LA GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA
ANCI E FORUM ITALIANO MOVIMENTI ACQUA CONTRO LE LIMITAZIONI DEL PATTO DI STABILITA’ PER I SERVIZI PUBBLICI LOCALI

 
 Si è svolto nei giorni scorsi un incontro tra il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e l' ANCI. E’ stata condivisa una posizione nettamente critica in merito al possibile assoggettamento al patto di stabilità delle aziende speciali e delle S.p.A. in house, previsto dall'art. 25 del decreto ‘Cresci Italia’ approvato nel gennaio 2012. Previsione che dovrà essere attuata però attraverso l’emanazione di un decreto interministeriale di definizione delle modalità operative, ancora non emanato, rendendo di fatto poco praticabile la gestione in house.
 
Il giudizio negativo su tale prospettiva, sia dell'ANCI che del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, prende spunto dalla consapevolezza che, l’attuazione di questo disegno avrà conseguenze assai pesanti anche rispetto alla realizzazione degli investimenti dei servizi pubblici essenziali incluso il servizio idrico integrato, in quanto riduce fortemente la possibilità di una gestione industriale del servizio attenta alle esigenze delle comunità locali. Il provvedimento, se emanato, limiterebbe quindi l'autonomia degli Enti locali nella scelta delle forme di gestione, ancora una volta restringendo i principi comunitari e limitando il risultato del referendum del 2011, che consente la scelta della forma di gestione anche mediante enti di diritto pubblico, quali le aziende speciali.
 
Sulla base di tali considerazioni l'ANCI e il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua ritengono necessario che il Governo riconsideri la sua posizione in merito, e si dichiarano disponibili da subito alla auspicabile e necessaria condivisione delle eventuali opzioni alternative.

Roma, 10 luglio 2013

 ANCI – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

sabato 6 luglio 2013

Ripubblicizzare si può,  ripubblicizzare si deve!

Lunedì 8 luglio 2013, alle ore 18.00, nell’Aula Consiliare del Comune di Roccapiemonte (SA), si terrà la cerimonia per la firma del Protocollo d’Intesa fra i Comuni appartenenti all’Ambito Territoriale Ottimale n. 3/Campania, denominato “Sarnese-Vesuviano”, finalizzato alla costituzione della Rete dei Sindaci per la gestione pubblica dell’Acqua. 

L’incontro, al quale è prevista la partecipazione di padre Alex Zanotelli, è una tappa importante per riportare la gestione del Bene Comune Acqua in mano alle nostre comunità e contrastare così la gestione della G.O.R.I. SpA.