martedì 27 settembre 2016

L'affondo di GORI

L'uno e il due Ottobre
m  o  b  i  l  i  t  i  a  m  o  c  i  ! 
L'uno e il due Ottobre scatta la mobilitazione dei comitati cittadini per 
l'acqua bene comune su tutto il territorio dell'ormai ex-Ambito Territoriale Ottimale 3.
Iniziative e banchetti contro gli aumenti tariffari di GORI e contro la privatizzazione del servizio idrico.


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Puntuale come un orologio svizzero arriva l’aumento delle tariffe dell’acqua della GORI S.p.A. 

Come nella peggiore tradizione, il provvedimento tariffario è stato deliberato da un commissario (ing. Belgiorno) nominato dal presidente De Luca, i cui poteri sono scaduti a giugno e che dovrebbe limitarsi all’ordinaria amministrazione, senza consultare né i sindaci né (figuriamoci) i cittadini attivi, e nel mese di agosto, ossia quando la cittadinanza si gode quei pochi giorni di tranquillità nel meritato periodo di ferie. 

Inutile girarci intorno, mentre i nostri territori sono soffocati dalla morsa di una crisi economica che sembra non avere fine, e la maggioranza delle famiglie vive un grave periodo di difficoltà, i continui aumenti del costo dell’acqua potabile stanno assumendo i contorni di una vera e propria emergenza sociale. 

Basti pensare che mentre i redditi scendono o (quando va bene) sono fermi ormai da anni, la tariffa dell’acqua GORI è aumentata del 67% dal 2011 al 2016, e continuerà a salire. 

Con le tariffe 2016 una famiglia residente che consuma 200 metri cubi all’anno pagherà 440 euro, nelle seconde case 670 euro e le attività commerciali con un consumo annuo di 500 mc (consumo comune per bar, ristoranti, pub, etc.) dovrà pagare circa 1570 euro, con ulteriori aumenti in previsione per i prossimi anni.

Ma gli aumenti non basteranno a mettere in equilibrio i conti del carrozzone privato che, per andare avanti, ha anche bisogno di un anticipazione di ben 244 milioni di euro, richiesti alla CSEA (Cassa Servizi Energetici e Ambientali) soldi che, se concessi, i cittadini dovranno comunque restituire con le bollette degli anni successivi, nel periodo 2020 in poi.

E’ ormai chiaro che il cambio di governo in Regione Campania avvenuto un anno fa non ha determinato alcun cambiamento di politica nei confronti della GORI. Anzi, il governo regionale, succube e obbediente alla lobby idrica renziana nazionale, vuole salvare la GORI  a tutti i costi, anche se questo salvataggio lo stanno pagando e lo pagheranno i cittadini.

In questo quadro appaiono stucchevoli gli incontri che in questi giorni il nuovo presidente di GORI s.p.a. sta tenendo con le amministrazioni comunali, incontri in cui si blatera di accordi, investimenti e sportelli amici senza dire una parola sui nuovi aumenti delle tariffe dell’acqua e sulla drammatica situazione finanziaria della società.

 E’ ora che le amministrazioni comunali prendano coscienza piena della situazione e facciano scelte chiare, senza infingimenti, nell’interesse dei cittadini utenti e degli stessi lavoratori del settore.

Nel silenzio assordante delle istituzioni e dei partiti politici, la Rete Civica ATO 3, che unisce i comitati per l’acqua pubblica del territorio, d’intesa con il coordinamento regionale dei comitati, lancia una campagna nelle piazze dell’ATO 3 per informare nuovamente cittadini e amministrazioni di quanto sta avvenendo, chiedendo di bloccare l’ennesimo  colpo di coda a danno degli utenti. 

E’ sempre più urgente procedere alla liquidazione della GORI s.p.a. e passare ad una azienda consortile trasparente, democratica e partecipata.

Rete Civica ATO 3

I gazebo informativi saranno presenti nei seguenti Comuni:

- Boscoreale – Domenica – Piazza Vargas dalle ore 10:00
- Bracigliano - Sabato - Piazza Tuoro dalle ore 10:00
- Casalnuovo - Domenica Piazza Municipio dalle ore 10:00
- Castel San Giorgio  - Domenica – Piazza Municipio dalle ore 11:00
- Castellamare - Domenica - Villa Comunale – dalle ore 11:00
- Gragnano - Sabato e Domenica – Piazza Aubry dalle ore 11:00
- Marigliano – Domenica - ore 10 Piazza Municipio
- Nocera Inferiore – Domenica - Piazza Amendola ore 10 banchetto - ore 12:00 Flash mob
- Nocera Superiore  - Domenica - Via Matteotti - ore 10:00
- Nola –  Domenica - Piazza Duomo ore 10:00
- Pomigliano d'Arco – Domenica- Piazza Pratola Ponte dalle ore 10:30
- Pompei -  Sabato –1 ottobre - Piazza Bartolo ore 10:00
- Sarno  - Domenica- Corso Giovanni Amendola dalle ore 11:00
- Siano  - Domenica -  Piazza Municipio – Dalle ore 11:00
- Pagani  - Sabato /Domenica -  Piazza S. Alfonso dalle ore 11:00
- San Giorgio a Cremano – Sabato  - Piazza Troisi ore 11:00
- Saviano - Domenica - Piazza Vittoria dalle ore 10:00 
- Tufino – Domenica – Piazza Gragnano ore 10:00
- Roccapiemonte – Domenica Piazza Zanardelli – Casali- dalle ore 10:00
- Torre del Greco – Domenica – Piazza Santa Croce dalle ore 10:00

SI SCRIVE ACQUA SI LEGGE DEMOCRAZIA

lunedì 26 settembre 2016

La sindrome del Titanic

La Sindrome del Titanic
l'intervento di Emilio Molinari al convegno internazionale "il secolo dei Rifugiati ambientali" - Milano
Emilio Molinari

Parlerò di alcune cause della emigrazione che stanno a monte del grande problema dell'accoglienza.
Da qualche decennio sono persona di movimento poco attento ai tecnicismi istituzionali. Più portata a rivolgere la conoscenza fuori dagli addetti ai al lavoro, ma rivolto alm popolo democratico per renderlo attivo. Condizione indispensabile per muovere qualcosa.
Comincerei con il problema di dire la verità:
-      L'emigrazione è inarrestabile
-      è tutt'uno con la tragedia ambientale
-      Il rischio di esserne travolti, è incombente


Se questa è la verità, mi chiedo: è in cima ai nostri pensieri?  E chi lo dice ai lavoratori, ai pensionati, agli abitanti delle periferie? Se è vero che la casa Comune è in pericolo, la minaccia incombente di una avanzata della destra, sta in questa verità e credo che non si affronti solo con l'antifascismo tradizionale.Cambiano i paradigmi politici e culturali con cui ci alimentiamo. Cambiano le priorità, i linguaggi, i soggetti, le modalità con cui manifestiamo le opinioni. Bisogna prima convincere per sconfiggere.

Senza idea alcuna, a New York, discutono come gestire 65 milioni di sfollati.   ...Soldi per tenere chiusi in discariche umane i profughi e promettere all'Africa di attrarre investimenti privati per la sua industrializzazione: in agricoltura intensiva, nella produzione elettrica e nell'industria estrattiva...esattamente il modello che la sta devastando e che ha messo in crisi il pianeta.
su questo terreno, tra l'altro, la Cina fa la parte del leone. Martedì 20 ha comprato una intera pagina del Corriere della Sera per presentare la sua leadership a svolgere tale compito nel Sud del Mondo e per rilanciare la crescita globale.”

Nessuno più nega la Verità. Sui mutamenti climatici e il disastro idrico. 
Il rapporto dell'ONU “Acqua per un mondo sostenibile” dice:
“ Entro 15 anni la domanda di acqua aumenterà del 55%, nel 2030 la disponibilità coprirà solo il 60%... nel Sud dell'Asia meno del 50%, e continua ….proseguire sulla strada del business sta portando il mondo sull'orlo di un crollo del sistema socio economico.
Intanto 1 miliardo di persone sono ancora senza acqua potabile e 2 miliardi e mezzo  sono privi di servizi igienici. Questa condizione centrerà qualcosa con i profughi? E concretizzare il diritto umano all'acqua con azioni concrete e un protocollo mondiale sarà pure una risposta fattibile all'emigrazione.

Nel 2015 il World Economic Forum ha affermato
“La nostra preoccupazione è stata quella economica, dal 2015 la crisi idrica sarà l'elemento di maggior impatto.”
Ma il più chiaro  di tutti per il suo cinismo resta Il rapporto del Pentagono nel 2004 :
-        Le prossime guerre saranno combattute per questioni di sopravvivenza. Nei prossimi 20 anni diventerà evidente un “calo significativo” dalla capacità del pianeta di sostenere l'attuale popolazione.
-        Milioni di persone moriranno per guerre e per fame fino a ridurre la popolazione della terra ad una quantità sostenibile
-        Le zone ricche come USA e Europa diventeranno “fortezze virtuali per impedire l'ingresso di milioni di migranti scacciati dalle terre sommerse o non più in grado di coltivare per mancanza di acqua. Le ondate di profughi sulle barche creeranno problemi significativi.
-        Le sommosse e i conflitti spaccheranno l'Africa e l'India.
-        I governi che non sapranno garantire le risorse fondamentali,i servizi essenziali e difendere i propri confini, sono destinati a ad essere travolti dal caos e dal terrorismo.

Nel 2011 la CIA aggiunge: 8 fiumi saranno origine di conflitti:
-          Il Nilo. Minacciato dalla diga Rinascita in Etiopia.
-          L'Egitto è una polveriera di 90 milioni di abitanti, 50% meno di 20 anniche produce profughi e raccoglie profughi .
-          Il Tigri e Eufrate ( Kurdi, la Siria e la siccità, la diga di Musul)
-          Il Giordano
-          I fiumi dell'altopiano del Tibet: Mekong ( Indocina)
-          l'Indo, Bramaputra, ( India e Bangladesh) Irrawaddi ( Birmania) l'Amu Darya (Kasakistan).
Tutti in crisi per i mutamenti climatici e sottoposti al controllo della Cina.
 
Maude Barlow raporteur all'ONU per il diritto all'acqua, parla di suicidio idrico Africano. La quantità di acqua necessaria in Africa per coltivare i terreni acquistati da stranieri e multinazionali nel 2009, è due volte il volume usato nei 4 anni precedenti in tutta l'Africa. Se l'accaparramento delle terre e dell'acqua continua al ritmo attuale, la richiesta di acqua supererà le scorte Africane di acqua rinnovabile.

E continua:
Dighe, miniere, piantagioni, autostrade, complessi industriali e resort turistici, costringono ogni anno 10 milioni di persone a spostarsi. I privati così assumono il controllo dell'acqua che dava da vivere a intere popolazioni. Solo le dighe hanno generato nei decenni passati 80 milioni di profughi.

E come li chiamiamo: Profughi Economici? Anche gli imbottigliamenti provocano profughi. 50 miliardi di litri di acqua vengono imbottigliati ogni giorno dalle multinazionali e la sola Coca Cola ne imbottiglia 5 miliardi svuotando falde di mezzo mondo...In India basta leggere Vandana Shiva.

E l'industria turistica? Pensate: Un Campo da golf in Africa consuma quanto una città di 6000 abitanti. Andate alla Kibera di Nairobi? Al fianco di questa mostruosa bidonville senza acqua, c'è un bellissimo campo di Golf irrigato e protetto da guardie armate. In Kenya in un resident 5 stelle, sono previsti 3000 litri di acqua per camera. Mentre agli abitanti 90 litri per famiglia. Al Goa Resort: 1700 litri di acqua per persona al giorno e agli abitanti 14 litri di acqua al giorno.

Un esempio tra dighe, fiori, urbanizzazione in Etiopia e Kenya. Una rosa su 4 venduta in Europa viene da questi due paesi: Nel Kenia sul Lago Navascia e In Etiopia sul Lago Ziway. Le loro acque si abbassano paurosamente e si avvelenano. Sui due laghi abitavano centinaia di migliaia di persone: Contadini, pescatori, allevatori. Oggi vi lavorano 130 mila schiave, donne pagate 1 euro al giorno. Producono 24 milioni di tonnellate di rose al giorno. 200 boccioli al m2 pompati di fertilizzanti. Un business che si avvale di aiuti dalla Banca Mondiale, di agevolazioni nei dazi da parte della UE. Tutto nelle mani di Multinazionali Olandesi e Israeliane. L'Olanda si avvale della cooperazione internazionale.

Le dighe in Etiopia.
La diga Rinascita, sul Nilo costruita dalla italiana Salini. Così come è targata Salini la diga sul fiume Omo che metterà in crisi interi popoli indigeni in Etiopia e il Lago Turkana in Kenia. Orgoglio italiano, così definisce Renzi queste dighe. Formerà un bacino che bloccherà tanta acqua pari a una volta e mezzo il flusso annuo del Nilo e caccerà uomini e donne e animali. Inoltre la zona confina con la terra degli Oromo dove con la repressione dell'esercito si stanno cacciando gli abitanti per far posto a nuove urbanizzazioni e industrializzazioni.
Ricordate il marciatore olimpico Feysa Lilesa che a Rio tagliò il traguardo facendo il segno delle mani legate? Ci ricordava proprio questo!

Intanto permettetemi alcune considerazioni
I ceti popolari imbarbariscono e vanno a destra.
Vero...ma parliamo di noi, occidentali democratici e di sinistra.
Ostentiamo : felicità, laicità, libertà di satira, diritto a non aver limiti ai nostri desideri.

Siamo sinceri:
Il grande messaggio universale del Papa  viene ignorato. Il Vaticano sarà in ritardo sulle unioni civili, l'eutanasia, l'adozione del figlio del partner ecc. Ma il mondo corre verso il disastro globale e la nostra indifferenza si chiama: Sindrome del Titanic.

Pensate: Appena eletto un sindaco democratico non pensa minimamente a ripubblicizzare l'acqua, ( referendum).Apre subito uno sportello per le unioni civili e siamo tutti contenti.
Chiamati a manifestare per l'ambiente o contro il TTIP ci muoviamo in centinaia, ad una manifestazione per nuovi desideri individuali, corriamo in 100 mila.
C'è qualcosa di malato nella indifferenza per i destini della Casa Comune e il dolore di milioni di persone.

Mi chiedo se possiamo fare qualcosa?
Si. Prima di tutto riducendo la frammentarietà del nostro impegno. Ci sono decine di movimenti in atto in tutto il mondo e migliaia di buone pratiche comunitarie e mutualistiche tese a dimostrare che si può vivere altrimenti: in agricoltura nel lavoro, tra le donne, in Chapas o alla Rimaflor, nel parco Sud ecc...Ma vanno inserite in una cornice unitaria che produca sinergie. 

La politica va incalzata quando parla di aiutarli a casa loro, pretendendo che si faccia qualche cosa in tal senso anche qui..a Milano in Italia e in Europa
Voglio fare alcuni esempi:

Confrontiamo i problemi di cui stiamo parlando in questo convegno, con l'idea peregrina del governo, di cambiare la Costituzione per eliminare 200 senatori.  E' una miseria politica. Per di  più pericolosa per la democrazia. Noi diciamo un sacrosanto NO. E diciamo: dobbiamo difendere la Costituzione...però rischiamo di sembrare quelli che non vogliono “cambiare”.

Invece penso che si possa cambiare: certo con tutto il parlamento, con il consenso popolare e parlandone, per mettere nella Costituzione le nuove realtà: quella degli immigrati, del diritto all'acqua e alla terra e per metterci i nostri doveri verso il resto del mondo.
Abbiamo a Milano una nuova giunta più o meno di sinistra.
Dovremmo chiedergli di attivarsi verso altri municipi nel mondo per il diritto all'acqua, per cominciare a tracciare la strada per un Protocollo Mondiale su tale diritto, cosa da tempo avviato dal Contratto Mondiale sull'acqua e dalle reti mondiali dell'acqua.

E Milano dovrebbe essere sede di questo movimento.
Perché non chiedere di dedicare una seduta di Consiglio agli argomenti di cui stiamo parlando oggi?
Chiedere che le aziende pubbliche municipali ripubblicizzate europee con le loro conoscenze di promuovano in sinergia progetti di potabilizzazione dell'acqua e assicurino servizi igienici nel sud del Mondo, senza profitti e senza privati.
Tentare di fermare  il disastro delle dighe partendo da Milano dove ha sede la Salini e in Europa, sede di altre multinazionali.

Concludo con un:

Ricordate? Un tempo il femminismo diceva: non ci basta il pane vogliamo anche le rose. Forse oggi le compagne ( ma tutti noi) dovrebbero mettere nella loro agenda, anche il dolore delle donne e della Terra, che c'è dentro ad ogni rosa che un profugo del Bangladesh ci prega di comprare.
Emilio Molinari





mercoledì 21 settembre 2016

DESTITUITO IL CdA DELL’AZIENDA SPECIALE ABC (Acqua Bene Comune) DI NAPOLI
 L’usurpazione del potere 
dei cittadini e rito sacrificale
di Riccardo Petrella
Nel giugno 2011, più di 26 milioni di cittadini espressero in maniera chiara la loro opposizione alla privatizzazione del servizio idrico e la loro scelta in favore della gestione pubblica approvando l’eliminazione del profitto dal calcolo di fissazione della tariffa dell’acqua potabile e del trattamento delle acque reflue. 

Il potere dei cittadini stabili che le scelte delle classi dirigenti (governo, imprese, sindacati, mondo accademico) operate durante il regime berlusconiano (poi mantenute dai governi Monti, Letta e Renzi) dovevano essere abbandonate e sostituite da disposizioni miranti a trattare l’acqua come bene comune pubblico e come diritto (e non merce). 

La città di Napoli è stata l’unica citta italiana importante a ripubblicizzare il servizio idrico dando vita all’Azienda speciale pubblica ABC la cui nascita fu celebrata come una vittoria politica e socioeconomia nel pieno rispetto dei risullati refenderari. 

Una « solitudine » che è rimasta tale in questi anni perché, altrove in Italia , le classi dirigenti non hanno rispettato affatto il potere legislativo degli Italiani, anzi hanno fatto di tutto per svuotarlo di senso e calpestarlo, pretestando invece di agire al fine di renderlo più concreto ed efficace.  

Si tratta di una vera e propria usurpazione del potere dei cittadini …in nome dei cittadini ! Ho vissuto direttamente il fenomeno dell’usurpazione allorché ero presidente dell’Acquedotto pugliese (AQP). 

Il presidente della Regione Puglia dell’epoca, Nichi Vendola, che fu eletto soprattutto per l’impegno preso di ripubblicizzare l’AQP, non solo non ripubblicizzo’ l’AQP ma, usando il potere de cittadini che lo elessero, ha creato un sistema dii gestione regionale del servizio idrico pugliese ambiguo ,poco partecipato dai cittadini e ispirato alle logiche predominanti dell’efficiezna e dell’economicità (profitto compreso). 

Apparentemente, il suo successore, Michele Emiliano , anch’egli proclamatosi pubblicamente difensore convinto dell’acqua pubblica, dell’acqua bene comune, del diritto all’acqua, della gestione partecipata, sta usupando il potere dei cittadini che hanno creduto nelle sue affermazioni, facendosi difensore della trasformazione dell’AQP in una società mltiutilities, destinata a quotarsi in borsa, come ACEA, HERA….cioé il conlrario di un governo pubblico dell’acqua.
 
Nel campo dell’acqua, la lista dei « fatti d’usurpazione » è molto lunga in Lombardia come in Sardegna, in Pïemonte e in Toscana , specie nelle regioni che furono nel passato dei capisaldi dell’economia pubblica e dell’economia cooperativa e mutualista Nessuno aveva immaginato che l’usurpazione sarebbe intevenuta anche a Napoli per mano del sindaco stesso, Luigi De Magistris, fervente sostenitore della creazione di ABC. 

Forse ci si sarebbe dovuti già interrogare dopo la defenestrazione dels suo primo assessore ai beni comuni, Alberto Lucarelli, e del primo presidente dell‘ABC Ugo Mattei, due figure di primo piano della rinascita dei movimenti per i beni comuni. 

La liquidazione del CdA dell’ABC presieduto dall’avv. Montalto, costituisce une fatto molto grave Il vero pomo della discordia, cosi come è interpretato dal sindaco di Napoli, sta nella non accettazione da parte dei responsabili dell‘ABC dell’imposizione fatta all’azienda da parte del sindaco ( a nome del Comune di Napoli) d’incorporare un centinaio di lavoratori del Consorzio di Depurazione di San Giovanni a Teduccio, anch’essa azienda del Comune, in stato di liquidazione dal 2011. 

L’ABC considera che l’incorporazione non è possibile per numerose ragioni giuridico istituzionali e soprattutto economiche (inadeguatezza dei fondi di copertura finanziaria per il personale da incorporare cosi come per gli investimenti nelle infrastrutture da rinnovare od interamente nuove). 

L’azienda argomenta che in tali condizioni non saranno solo il centinaio di lavoratori ad essere vittime dell’operazione fra uno o più anni , ma il rischio è notevole che l’intera azienda sia condotta al fallimento : l’interesse generale ne soffrità e il carattere pubblico dell’Azienda sarà messo in questione. 

Il Sindaco non condivide le tesi dell’ABC e usando il potere datogli dai cittadini destituisce il CdA ingaggiando per di più una campagna di denuncia , in particolare nei confronti del presidente destituito, Maurizio Montalto. 

Da persona meritevole di essere nominato presidente dell’ABC, egli è improvvisamente diventato un incompetente, privo di serietà professionale, una schiappa. 

Gli attacchi portati contro Montalto che conosco da quasi venti anni e stimo molto per la probità dei suoi comportamenti, la serietà e professionalità delle sue scelte, e la sincerità dell’essere al servizio dell’interesse pubblico e del bene comune – sono la parte visibile del rito sacrificale cui ricorrono i dirigenti allorché « i dipendenti » non eseguono gli ordini del potere. 

Destituire il CdA è come la punizione che un bambino dà al giocattolo che distrugge perchè non fa più quello che lui vorrebbe.. Ora un’azienda pubblica non è un giocattolo al servizio degli interessi dei dirigenti politici nel contesto delle loro, eventuali, operazioni clientelari. Il diritto al lavoro del centinaio di persone dell’ex Consorzio di Depurazione non puo’ giustificare la messa in crisi e pericolo dell’intera gestione del servizio idrico pubblico di una grande città Napoli ha altri mezzi più sani, sostenibili e democratici per riuscirvi. Come l’esperienza nazionale ci dimostra, il governo di uno solo non va a braccetto con la giustizia e la responsabilità, neanchè a livello locale. 

Bruxelles, 20 settembre 2016


Riccardo Petrella
Ex presidente dell'Acquedotto Pugliese
Presidente dell'Institut Européen de Recherche sur la Politique de l'Eau (IERPE), Bruxelles

domenica 4 settembre 2016

Fertility day ...

 Un idiota per ministro.
Fertility Day

Caro Ministro Lorenzin,
Sono una neo mamma 31enne che ha deciso di fare un figlio per pura incoscienza. Perché bisogna essere incoscienti per fare un figlio oggi, nell'Italia che voi state governando. 


Ho finito il liceo e preso una laurea per avere più possibilità. Non ne ho avute. Allora ho fatto un master per distinguermi da quei millemila studenti con i quali condividevo il titolo di studio. Non è cambiato granché. Ho compiuto i 26 anni che avevo all'attivo una laurea, un master e 3 stage, perché gli stage temprano, fanno imparare, sono una possibilità. Così ci dite. Dite pure che siamo choosy, viziati, che viviamo a casa con mamma e papà perché sogniamo una casa con piscina alla Melrose Place. 


Un cazzo, caro Ministro. 

A 26 anni dicevamo, avevo all'attivo una laurea, un master e 3 stage. Non pagati. Dove facevo fotocopie e poco altro e dove tutti e 3 i datori di lavoro durante il primo colloquio mi avevano informata che tanto non mi avrebbero mai assunto perché l'azienda non aveva fondi. Bella risorsa che ero. E pazienza. Meglio che stare a casa a infornare biscotti, mi dicevo. L'anno dopo presi un altro master. Per differenziarmi ancora un po'. 

Mi differenziai talmente tanto che mi sentii dire che ero troppo qualificata, che servivano dei tuttofare disposti a svolgere tutte le mansioni più una, come le caramelle di Harry Potter. Fantascienza, non c'è che dire. Allora puntai sulle agenzie. Feci altri due stage, questa volta pagati. 500 euro al mese e che dio mi benedica. A 29 anni mandai 89 curricula in tutta la mia regione. E no egregio Ministro. Non vivo in Sicilia dove non c'è lavoro. Vivo nel florido Veneto. 

Poi finalmente le cose cambiarono. A 31 anni (Alleluia Alleluia) con un lavoro che amo ho potuto fare un figlio. Sono fortunata, lo so. Fortunata per essere in Italia perché all'estero alla mia età e con il mio percorso formativo sarei già stata promossa a manager, ma che ci voglio fare, non vorrò mica essere choosy, vero? In Italia a 30 anni trovi – forse – il primo lavoro pagato decentemente.

Avrá intuito il succo del discorso: la mia generazione non fa figli perché non se li può permettere. Perché voi avete creato un sistema in cui si è indipendenti economicamente tardissimo. Perché c'è poco lavoro e quel poco è sottopagato. 
Perché il vostro sistema scolastico è arretrato, il programma di storia delle superiori arriva sempre e solo fino alla seconda guerra mondiale. Se si vuole avere una cultura decente occorre farsela da soli. Perché un asilo nido costa una follia e se non si hanno nonni disposti a giocare ai genitori occorre chiedere un part Time in ufficio. Il che significa guadagnare 600 euro al mese e spenderne 450 per il suddetto asilo. O accontentarsi dell'insulto del 30% del proprio stipendio (circa 400 euro al mese) per usufruire della maternità facoltativa, tenendosi il pupo a casa con sé e in barba la socializzazione precoce. 

Facciamo carriera in tempi biblici e se ci impegniamo per cercare fortuna fuori dai confini nazionali vi permettete pure di mettere il broncio. Siamo la generazione che guadagna 1200 euro al mese nonostante abbia investito anni nella propria formazione, ma funziona così quindi o ci va bene o possiamo fare i bagagli. (E sopportare il vostro broncio, cialtroni). Considerato poi che un affitto per un appartamento medio al nord costa dai 600 ai 1200 euro al mese, più asilo, meno soldi in busta paga, me lo dice dove accipicchia andiamo? 

Quindi caro Ministro no. Non siamo pigri. Non siamo Erode che odiamo i bambini. Noi non possiamo fare bambini, che è molto diverso. E di certo bisogna essere incoscienti per farli, perché se stiamo qui a pensare a quello che il governo ci garantisce, sarebbe meglio prendersi un pesce rosso e tanti saluti (poi mi spiegherà come mai i papà abbiano 48 ore di congedo parentale quando nasce un figlio, e vi sbattete pure a dire quanto i padri siano fondamentali nei primi mesi di vita dell'infante, ma vaffanculo). 

Poi esimio Ministro nel caso non lo sapesse, per procreare occorre un compagno. Che magari non sia un demente perché se poi la prole viene su male è colpa dei genitori, e che magari non sia disoccupato, o pensa che i neonati si vestano d'amore e i bambini si nutrano di speranze? Considerato che il 42% dei giovani non ha un impiego, azzardo che il 20% di loro sia di sesso maschile. 

Quindi ricapitoliamo. Maschio, etero, occupato e con un decente intelletto. Dai, ci arriva anche lei Ministro che sia più facile scovare il Sacro Graal. E se volessi quindi farmi un figlio da sola? Ah no, in Italia non si può. E per quanto riguarda la fertilità. No, non è un bene comune. È mia e me la gestisco io. Almeno ci lasci questa illusione.

Mary G. Baccaglini