sabato 19 novembre 2016

GORI IL DEPOSITO CAUZIONALE A GARANZIA … A GARANZIA DE CHE?


Nella bolletta dell’acqua, tra le tante indicazioni, nella prima pagina, vi troviamo anche la voce “addebito per deposito cauzionale”. E’ a tutti gli effetti un esproprio, infatti si tratta di un modo per fare cassa oltre il dovuto.

Giusto per chiarirci le idee: il “dovuto” alla GORI è sempre poco chiaro soprattutto se dobbiamo fare i conti con la bolletta.

Il geniaccio che ha concepito la bolletta della GORI infatti è un mago dell’illusionismo, abile come non mai nel gioco delle tre carte. Rendere la bolletta comprensibile, significherebbe far comprendere agli utenti il loro reale consumo e  quindi la relativa spesa.

Tutto ciò è impensabile, renderebbe Gori più trasparente, una vera caduta di stile, ma soprattutto romperebbe con la tradizione classica della  “contabilità creativa”, in particolare col camuffamento dei buchi neri debitori nei bilanci aziendali; infatti   la “Ernst & Young”, la società di revisione contabile incaricata da Gori di analizzare i bilanci, ha bocciato i conti aziendali e dichiarato ufficialmente di “essere impossibilitata ad esprimere un giudizio sul bilancio di esercizio 2015”.

La GORI ha toppato di brutto!

Avevano previsto di incassare anche i soldi della tombola di Natale pur di far quadrare il bilancio.

Tornando a noi, il deposito cauzionale è dunque la quintessenza delle boutade, se ne leggete la descrizione sul sito della GORI capirete perchè il deposito cauzionale è il capolavoro dall’intellighenzia “goriana”, è il tentativo spudorato e disperato di mettere un laccio emostatico intorno al braccio degli utenti, individuarne la vena più grossa e succhiare come sanguisughe più che come vampiri. Allo stesso tempo è un artifizio semantico, è l’arte di fare passare un concetto loffio per un fatto lecito, anzi dovuto, cioè: “spillare quattrini, senza alcuna contropartita”. Grandi i goristi!

Il deposito cauzionale è definito come la somma dovuta a titolo di garanzia che l’utente versa al gestore, di contro, l’utente non ha alcuna garanzia che il servizio gli venga erogato in misura adeguata e proporzionata a quello che paga, infatti: nessun investimento se non con soldi pubblici (alla faccia del rischio d’impresa), aumenti spropositati delle bollette, bollette pazze, partite pregresse, conguagli lunghi sette anni, perdite infinite lungo tutta la rete idrica, l’acqua nelle nostre case che arriva solo perché pompata da autoclavi e serbatoi con enorme consumo di energia elettrica. L’utilizzo dei serbatoi poi, rende l’acqua stagnante e poco sicura da bere, costringendoci a comprare acqua in bottiglia al supermercato.

Insomma il servizio idrico di fatto lo paghiamo almeno tre volte e volete pure il deposito cauzionale a titolo di garanzia? Ma a garanzia de che?

Noi invece vorremmo la garanzia che una volta superata una certa soglia debitoria portaste i libri contabili in tribunale e dichiaraste  fallimento.

Noi vorremmo la garanzia che tra i politici, gli amici di partito e di cordata che vi hanno sostenuto,  assecondato, foraggiato  e coperto i vostri sporchi espedienti contabili,  potessero trascorrere buona parte della loro merdosa vita in galera.

Noi vorremmo la garanzia  che se la democrazia in questo paese ha ancora un senso, deponeste la vostra miserabile idea di mercificare ogni bene, ogni risorsa di questa terra e ve ne andaste il più lontano possibile dalle nostre vite.

Come come? Non potete garantirci tutto questo? A bè allora… tu non dare garanzia ... io non pagare deposito cauzionale … e manco bolletta! Tiè!

                                                                                                                                             Cyrano        
«Se vuoi una garanzia, comprati un tostapane»  Clint Eastwood



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