domenica 22 luglio 2012


 “Non parlateci del pareggio di bilancio, sarebbe castrarsi da ogni politica economica” 
parola di Pierluigi Bersani 11 agosto 2011

20-07-12 Il Parlamento approva definitivamente 
il Fiscal-Compact (Pareggio di bilancio)

L’Italia, la nazione prima al mondo per pressione fiscale, si impegna oggi a sostenere 50 miliardi di Euro all’anno di tasse e tagli per 20 anni. Il provvedimento passa alla Camera con 368 si', 65 no e 65 astensioni.


Il 20 Luglio scorso la Camera ha ratificato, senza discussione in aula, i due trattati imposti dalla Merkel ovvero il Fiscal-Compact e il MES (Meccanismo Europeo Salvastati) con una maggioranza bulgara, 368 Sì, 65 No e 65 astenuti.
Il Fiscal Compact impone ai paesi firmatari il pareggio di bilancio strutturale (in Costituzione) e il taglio del debito pubblico per vent’anni fino al rientro nella quota del 60% stabilito da Maastricht.
Per l’Italia si tratta di tagliare spese per 40-50 miliardi di euro all’anno fino al 2032 e nel frattempo gli stati si obbligano a mantenere il deficit pubblico sempre sotto al 3% del PIL a pena di sanzioni.

Poco o nulla è trapelato dai partiti o dalla informazione ufficiale sulla ratifica dei due trattati e se qualche parolina si è sentita, è stata spesso per far passare questi due provvedimenti per cosucce da niente. La verità è che la ratifica del Fiscal-Compact e del MES significherà rinunciare ad ogni spazio di sovranità nazionale, austerità assoluta per lunghi anni dovuta ad una assurda rigidità fiscale che porterà inevitabilmente a tagli di spesa sempre maggiori e sarà impensabile investire nella scuola, nell’Università, nella ricerca, nella sanità, nelle politiche sociali, non si comprende in che modo e con quali misure l’Italia potrà ricominciare a crescere e di questo dobbiamo ringraziare l’idiozia neoliberale di Monti e dei partiti che lo sostengono .

Ad Aprile scorso quando già i due trattati avevano avuto il primo via libera dai parlamenti dei paesi firmatari, il premio Nobel per l’economia Paul Krugman dalle pagine del New York Time commentava le scelte economiche della MerkelEuropa :  “La Germania, con l'imposizione delle sue favole di moralità fiscale, sta distruggendo l'intero sistema. Una situazione da pazzi: a questo punto unica alternativa è l'uscita dall'euro. Altrimenti si continuerà a morire.”

Per quel che riguarda il MES (Meccanismo Europeo Salvastati) è di fatto un direttorio finanziario europeo che cancellerà ogni traccia residua di sovranità politica nazionale e condannerà gli Stati aderenti a un indebitamento forzoso senza limiti. Il nuovo organo sovranazionale, dotato di poteri illimitati e di totale immunità giuridica, è composto dai ministri delle Finanze dei diciassette Paesi della zona euro, gestirà un fondo permanente che elargirà prestiti agli Stati in difficoltà imponendo rigidi piani di ristrutturazione economica. A foraggiare le casse del Mes saranno gli Stati stessi attraverso quote nazionali obbligatorie coperte da nuove emissione di debito.  Il “capitale autorizzato per il MES” è pari a 700 miliardi di euro, recentemente passato ad 800 miliardi. All’Italia la “quota” di partecipazione totale sarà di 125 miliardi di Euro.


Sottoscrizioni del capitale autorizzato

Membro MES
Numero di quote
Sottoscrizione di capitale (EUR)
Regno del Belgio
243 397
24 339 700 000
Repubblica federale di Germania
1 900 248
190 024 800 000
Repubblica di Estonia
13 020
1 302 000 000
Irlanda
111 454
11 145 400 000
Repubblica ellenica
197 169
19 716 900 000
Regno di Spagna
833 259
83 325 900 000
Repubblica francese
1 427 013
142 701 300 000
Repubblica italiana
1 253 959
125 395 900 000
Repubblica di Cipro
13 734
1 373 400 000
Granducato di Lussemburgo
17 528
1 752 800 000
Malta
5 117
511 700 000
Regno dei Paesi Bassi
400 190
40 019 000 000
Repubblica d’Austria
194 838
19 483 800 000
Repubblica portoghese
175 644
17 564 400 000
Repubblica di Slovenia
29 932
2 993 200 000
Repubblica slovacca
57 680
5 768 000 000
Repubblica di Finlandia
125 818
12 581 800 000
Totale
7 000 000
700 000 000 000


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