lunedì 16 luglio 2012


Il Consiglio di Stato blocca 
la vendita di Acea


Sospesa la cessione del 21 per cento della municipalizzata: il Campidoglio non può vendere fino al 24 luglio. Alemanno: 
prendo atto, si decida il prima possibile


 

ROMA - Il Consiglio di Stato ha bloccato fino al 24 luglio la vendita di Acea. La decisione è contenuta nel decreto della V sezione che ha sospeso la decisione di mercoledì del Tar del Lazio che aveva detto no alla sospensione urgente della pregiudiziale con cui sono stati accantonati gli ordini del giorno collegati alla delibera sulla vendita del 21% di Acea.

RICORSO ACCOLTO - A rendere nota la decisione del Consiglio di Stato è stato l'avvocato Gianluigi Pellegrino, legale dei ricorrenti. A rivolgersi al Consiglio di Stato sono stati i consiglieri comunali Gianluca Quadrana (Lista Civica per Rutelli), Francesco Smedile (Udc) e Maria Gemma Azuni (Gruppo misto). Dice Pellegrino: «A seguito del provvedimento del giudice, il consiglio comunale non potrà procedere oggi (giovedì, ndr) alla votazione della delibera ma dovrà o ripristinare i diritti delle minoranze consentendo il voto sugli ordini del giorno ovvero attendere l'udienza del prossimo 24 luglio innanzi allo stesso giudice amministrativo»

APPROVAZIONE IN CAMPIDOGLIO - Proprio giovedì infatti nell'assemblea capitolina era prevista l'approvazione finale della delibera, collegata al bilancio, che prevede la vendita del 21 per cento delle quote di Acea. Con il decreto di giovedì, il Consiglio di Stato ha ritenuto «di mantenere la situazione inalterata sino alla trattazione collegiale del proposto appello, sussistendo il danno grave e irreparabile lamentato dagli appellanti». Da ciò, l'accoglimento delle richieste e la sospensione dell'efficacia della ordinanza del Tar contestata fino al 24 luglio, data in cui è stata fissata la discussione in camera di consiglio davanti a giudici in composizione collegiale. E così il presidente dell'Assemblea capitolina, Marco Pomarici, in aula Giulio Cesare nel pomeriggio di giovedì dichiara: «Su mandato unanime si è deciso di accantonare temporaneamente la delibera 32 e chiudere la seduta di oggi».

ALEMANNO: PRENDO ATTO - Immediata la replica del sindaco di Roma Alemanno: «Prendo atto della decisione del Consiglio di Stato di sospendere temporaneamente l’approvazione della delibera su Acea. La nostra Avvocatura ha presentato istanza affinché la riunione della V sezione che deve decidere definitivamente della sospensiva venga anticipata il più possibile in modo da non ritardare oltre l’iter di approvazione della delibera di bilancio». 

«VIOLATE REGOLE DEMOCRAZIA» - Gli risponde l'avvocato Pellegrino: «Sembra sfuggire al sindaco Alemanno che l’importanza della vicenda va al là della vendita di Acea: riguarda fondamentali regole democratiche di funzionamento delle assemblee elettive. Principi basilari che il regolamento del consiglio rispetta ma che sono state clamorosamente violate abolendo con un tratto di penna le prerogative di base di tutti i consiglieri che compongono la massima assemblea capitolina. Il ripristino di queste fondamentali regole costituzionali e democratiche nella Capitale di Italia doveva essere chiesto dal primo cittadino senza nemmeno rendere necessario l’intervento del giudice».

IL SIT-IN - E giovedì mattina, proprio contro l'approvazione della delibera, un gruppo di attivisti dei comitati per l'Acqua pubblica ha occupato con un sit-in la scalinata di accesso a Palazzo Senatorio. Nel pomeriggio sono stati mandati via dalle forze dell'ordine con cui ci sono stati momenti di tensione.

Redazione Roma Online12 luglio 2012 (modifica il 13 luglio 2012)



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