giovedì 9 luglio 2020


Case pignorate per pagare l’acqua, negli Usa il suo costo è aumentato dell’80%.

 24/06/2020 14.22.00

Case pignorate per pagare l’acqua, negli Usa il suo costo è aumentato dell’80%
Per ogni famiglia ormai il 12% del budget viene speso per poter aprire il rubinetto. A New Orleans in un anno staccata dalla rete idrica una famiglia su cinque per morosità.
12:06Il costo dell’acqua è cresciuto in media negli Stati Uniti dell’80% dal 2010 al 2018 e migliaia di famiglie non riescono più a pagare le bollette. Lo rivela una indagine commissionata dal giornale britannico The Guardian e affidata all’esperto di infrastrutture Roger Colton e al Consumers Report. L’inchiesta, condotta in 12 città, ha messo in luce come stia aumentando il numero di famiglie povere che non ha più accesso all’acqua potabile e che è costretta ad abbandonare la propria casa, sequestrata per pagare il debito con i fornitori di acqua.

Secondo il rapporto di 88 pagine, le cause di questa incredibile situazione in uno dei Paesi più ricchi del mondo è da attribuire all’obsolescenza delle infrastrutture, ai mutamenti climatici e demografici, ai fondi statali dirottati ad affrontare altre emergenze come quelle economiche o sanitarie. Ma nelle periferie delle città la situazione è davvero drammatica. A New Orleans solo nel 2016 un nucleo abitativo su cinque  è stato disconnesso dalla rete idraulica a causa delle bollette non pagate. Un terzo degli abitanti che consumano acqua è oggi nella città è considerato un “delinquente” e ha complessivamente con il comune, e con le società private che in America forniscono il 15% del fabbisogno idrico, un debito di 50 milioni di dollari.

I più colpiti sono come sempre i poveri: il costo della bolletta per l’acqua ha raggiunto in media il 12% dell’introito familiare. In città come Austin, nel Texas, il costo dell’acqua è passato in otto anni da 566 a 1.435 dollari. A Tucson il 46% dei residenti a basso reddito non può fare fronte agli aumenti e a Santa Fe, San Diego e Cleveland la situazione non è migliore. Quando non si paga la bolletta i rubinetti vengono immediatamente chiusi e numerose famiglie non hanno acqua corrente da anni. In molti casi si cerca di recuperare il credito attraverso il pignoramento dell’abitazione, sprofondando le famiglie interessate in un abisso dal quale non risalgono più.

Un gruppo di 90 legislatori democratici sta lavorando a una riforma federale che garantisca a tutti il diritto all’accesso all’acqua pulita, ma il problema principale da risolvere è quello delle infrastrutture decrepite, che disperdono acqua per un valore di 6 miliardi di dollari l’anno. Per sostituirle occorrerebbero, ha calcolato l’Environmental Protection Agency, 25 miliardi l’anno per 20 anni. Soldi che non ci sono né ci saranno, visto che il governo ha altre emergenze che considera più urgenti.

Ma il problema dell’accesso all’acqua pulita, che si riteneva limitato ai paesi in via di sviluppo, sta toccando anche le grandi città dell’Occidente e aumenta il divario sociale tra i ricchi e i poveri, tra il centro e la periferia. Considerato un bene sempre disponibile, come l’aria, l’acqua sta diventando un bene raro, per il quale in un futuro non molto lontano si combatteranno guerre e si scateneranno sommosse, perché nessuno può farne a meno. 

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