martedì 10 novembre 2015


I Comitati contestano il Disegno di legge proposto dalla Giunta regionale

Al Presidente della Regione Campania Vincenzo DE LUCA
Al Presidente della VII Commissione Ambiente
della Regione Campania Gennaro OLIVIERO
Ai consiglieri Capigruppo e ai Consiglieri della Regione Campania
Il Coordinamento campano per la gestione pubblica dell'Acqua, a seguito dell'iter anomalo che la Regione Campania sta portando avanti con l'accordo della Giunta De Luca, della maggioranza e della quasi totalità della VII Commissione Ambiente della Regione Campania, invia ai destinatari, la nota tecnica dell'avv. Giuseppe Grauso, che esplicita nei dettagli le motivazioni per cui il DL della Giunta De Luca sul Riordino del Servizio Idrico Integrato in Campania

È PER NOI INACCETTABILE.

Mentre la Giunta Regionale e altri esponenti della maggioranza continuano a sostenere che il Disegno di legge della Giunta Regionale (Del. G. R. 411/2015) valorizza il ruolo dei Comuni attraverso l’istituzione dei Consigli di Distretto, nella nota tecnica dell'avv. Giuseppe Grauso, che si allega alla presente, si spiega, punto per punto, quali sarebbero gli effetti di questa nefasta proposta sul ruolo dei Comuni nella gestione dell’acqua.

Ebbene, nel caso di approvazione del Disegno di Legge della Giunta Regionale, i Comuni del territorio, e gli stessi Consigli di Distretto, non avrebbero più il compito di controllare, né la facoltà di interrompere, il contratto con l’azienda che gestisce il servizio sul proprio territorio, e avrebbero un potere limitato se non nullo sulle stesse tariffe dell’acqua. La gran parte delle funzioni e delle competenze sarebbe esercitato da un uomo solo, il Direttore Generale, che, nel Disegno della Giunta, avrebbe il compito dell’intero sistema idrico della regione Campania e dal Comitato Esecutivo, organo composto da circa 20 membri rappresentativi di tutto il territorio regionale.

Cosa ancor più grave, il disegno della Giunta De Luca legittima nuovamente i Commissari Straordinari fino alla costituzione del nuovo Ente, in contraddizione con quanto deciso dal TAR Campania, che ha considerato tali Commissari decaduti. La conseguenza di tale normativa è la legittimazione delle partite pregresse Gori SpA, con 122 milioni di euro che rischiano di tornare a carico degli utenti dell’ATO3 Vesuviano/Sarnese.

Questo dimostra la visione antidemocratica della gestione del servizio idrico portata avanti da questa amministrazione regionale che tradisce le promesse fatte in campagna elettorale e va contro lo spirito del referendum per l’acqua pubblica in cui 27 milioni di cittadini avevano chiesto di lasciare il servizio nelle mani degli enti pubblici.

Napoli 10 0ttobre 2015

Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell'Acqua – Rete Civica ATO3
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Ufficio Stampa Campania Acqua campaniaqua.stampa@gmail.com  3297745761 – 3296114952
Avv. G. Grauso 3450371943
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