INTERROGAZIONE
PARLAMENTARE SUL CASO
GORI – COORD.CAMPANO PER LA GESTIONE PUBBLICA
DELL’ACQUA E RETE CIVICA PER L’ACQUA PUBBLICA ATO 3 CAMPANIA:
“L’ACQUA RITORNI IN MANO AI COMUNI,
STOP AI REGALI AI PRIVATI”
“L’ACQUA RITORNI IN MANO AI COMUNI,
STOP AI REGALI AI PRIVATI”
Mercoledì
10 luglio è stata presentata l’interrogazione parlamentare firmata dagli onorevoli
Luigi Gallo (M5S), Arturo Scotto (SEL) e Massimiliano Manfredi (PD), in cui si
denuncia la espropriazione delle competenze degli enti locali sul servizio
idrico integrato perpetrata dalla Regione Campania.
La
Regione avrebbe dovuto legiferare entro il 2012 il riordino delle competenze
degli enti locali relative al servizio
idrico, ma non ha adempiuto ai propri obblighi ed ha commissariato le autorità
d’ambito, eliminando lo strumento più democratico esistente nella gestione del
servizio idrico.
Proprio
durante il commissariamento la Regione Campania con le Delibere di Giunta
Regionale n. 171 e 172 del 2013 (Delibera Salva-GORI) ha scontato e
ristrutturato il debito che la società GORI s.p.a. aveva maturato nei confronti
della Regione per un ammontare di 282 milioni di euro, contemporaneamente, il
Commissario Straordinario on. Carlo Sarro (sempre di nomina regionale) con
delibera n. 17/2013 ha provveduto ad
aumentare le tariffe del S.I.I. del gestore GORI s.p.a. del 13,4%, con
ulteriori aumenti in previsione negli anni a venire.
Il
Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua e la Rete Civica per
l’Acqua Pubblica Ato 3 Campania dichiarano in una nota congiunta che “Non è
possibile regalare soldi pubblici alla Gori spa, non solo perché essa è
un’azienda privata e i referendum del 2011 indicano la ripubblicizzazione del
servizio idrico integrato, ma anche perché lo sconto di 70 milioni sul debito
della Gori stessa, la ristrutturazione della quota restante, nonché l’aumento
delle tariffe sono stati decretati senza lo strumento democratico previsto
dalla legge, e cioè senza che i comuni abbiano approvato alcunché. Il servizio
idrico deve ritornare in mano ai comuni, nelle decisioni che lo riguardano e
nella sua gestione”.
Nell’interrogazione
si chiede al Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare
quale atto intenda mettere in campo al fine di ripristinare le competenze dei
comuni nella Regione Campania e di censurare gli atti finora emanati in
dispregio di tali competenze.
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