Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell'Acqua
NAPOLI 23/07/2013
COMUNICATO STAMPA
Legge
regionale: va bocciata la proposta
Caldoro a favore della privatizzazione dell’acqua
i
Comitati propongono rispetto per i referendum del 2011
Nasce il Progetto Acqua Pubblica - lo Studio di
Fattibilità sara’ nelle mani della Giunta
la questione
da risolvere: come trasformare una legge al servizio delle lobby in
una legge a
favore dei cittadini
la parola
agli Esperti, che trovano una soluzione
in quattro mosse
All’avvio la
prima petizione popolare per l’acqua pubblica
La richiesta
al Presidente: una Commissione
d’Inchiesta Partecipata sul Diritto all’Acqua
Appello al Sindaco di Napoli: fate presto! urge la “messa
in sicurezza di ABC”
La Giunta della Regione Campania ha
approvato la proposta di legge sull’acqua, per il riordino degli ATO e per
l’affidamento delle gestioni… ai privati.
Per i comitati: “Se questa norma passasse
in Consiglio, diventerebbe uno strumento per armare le multinazionali
dell’acqua contro i cittadini. Chiediamo il ritiro della delibera di Giunta”.
Le privatizzazioni in Campania hanno
provocato disastri: la Corte dei Conti ha messo sotto inchiesta le attività
dell’ex ARIN SpA, la Regione condona 70 milioni di euro di debiti alla GORI SpA
(ci guadagnano l’italiana ACEA SpA e la francese SUEZ SpA) e li sottrae ai
servizi essenziali per i cittadini. Nonostante i costi caricati in bolletta, nell’Italia
privatizzata le reti idriche perdono il 65% di acqua e 6 depuratori su 10 in
Campania sono fuorilegge.
I Comitati richiamano le Istituzioni
al loro dovere: “Devono invertire la tendenza. E’ criminale premiare e
finanziare i disastri delle multinazionali. Stanno impoverendo e provocando
sofferenze alle famiglie. Nella sola Napoli vi sono 44 mense per i bisognosi;
cresce in maniera catastrofica il numero di cittadini finiti sotto le macerie della
crisi.”
Il Coordinamento per l’Acqua Pubblica
si è incontrato d’urgenza a Napoli, per discutere una soluzione da proporre
alla Regione Campania. Nasce il Progetto Acqua Pubblica, uno studio di fattibilità
per trasformare una legge di privatizzazione in una norma a tutela dei diritti
dei cittadini. Il testo giuridico individua quattro criticità e le risolve con
alcuni semplici accorgimenti.
1) Gestione e controllo pubblico
dell’acqua. Il testo della Regione impedisce la gestione pubblica imponendo un
modello di organizzazione valido solo per le multinazionali. Arriva a invertire
i rapporti e programmare il controllo delle società private sulla pubblica
amministrazione. L’acqua è un diritto, non una merce, bisogna introdurre il
modello di gestione pubblica e ripristinare l’ordine democratico nei rapporti
tra governo e governati.
2) Minimo vitale garantito.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità fissa in 50 litri a giorno la misura
d’acqua necessaria per la sopravvivenza dell’uomo. La Regione deve riconoscere
il diritto ai 50 litri pro capite.
3) La partecipazione dei cittadini
alle scelte. Le Convenzioni internazionali prevedono le forme di partecipazione
dei cittadini alle decisioni. La proposta regionale non prevede nessuna
possibilità. Basta introdurla.
4) Rispetto dell’ambiente. La
proposta regionale enuncia il principio di tutela dell’ambiente e poi lo vìola.
Bisogna puntare a ridurre lo spreco di acqua potabile nell’industria e in
agricoltura. La norma punta invece il
dito sui cittadini e li perseguita con le sanzioni economiche, per fare cassa.
Al via la petizione popolare: ai sensi dell’art. 16 della Statuto della
Regione Campania i Comitati per l’acqua pubblica chiedono una Commissione d’Inchiesta Partecipata sul
Diritto all’Acqua, per indagare: sul mancato rispetto dei referendum
in Campania; sui disastri e gli sprechi delle privatizzazioni; sugli aumenti tariffari indiscriminati; sulle
ecomafie dell’acqua. Della
Commissione dovranno far parte rappresentanti delle Istituzioni e dei Comitati
cittadini in difesa dell’acqua.
Appello al Sindaco di Napoli: “ E’
un terremoto politico. Fate presto! Lavorate senza sosta alla “messa in
sicurezza” dell’ABC. Non c’è più tempo, Napoli è sotto attacco”.
Ufficio Stampa Campania Acqua
3297745761-3921940372