Cimitile,
l'acqua deve restare pubblica!
Nell’ultimo Consiglio comunale, al quale non ho potuto partecipare, pare
che il sindaco Provvisiero si sia espresso in modo favorevole alla soluzione
del contenzioso con la
Gori. Spero che tali affermazioni siano dovute esclusivamente
al gran caldo. Premetto che in qualità di consigliere comunale di minoranza ho
esposto, nelle varie sedi istituzionali, tutte le mie perplessità in merito
alla citazione legale e alla relativa richiesta milionaria avanzata dalla Gori.
Una richiesta che ritengo inconsistente, supportato in tal senso dai legali dei
Comitati civici, uno su tutti l’avvocato Maurizio Montalto, tra i maggiori esperti
di ambiente e beni comuni, già difensore del Comune di Roccapiemonte, che si è
espresso favorevolmente ad un’eventuale impugnazione.
Per la cronaca, Roccapiemonte da anni è unita alla stessa sorte di
Cimitile, nella coraggiosa resistenza alle pressioni della Gori, e ad oggi, nonostante
le diffide e le successive citazioni in tribunale, non ha alcuna intenzione di cedere
il servizio idrico al gestore privato.
Vorrei ricordare a sostegno della mia tesi, inoltre, la recentissima
sentenza della Corte Costituzionale, che dice chiaramente: la privatizzazione
dei servizi pubblici locali, non solo quelli che riguardano l’acqua, non può
essere realizzata perché c’è un vincolo referendario.
E’ inaccettabile, dunque, che il sindaco proprio ora getti la spugna e
si arrenda. Sento puzza di bruciato.
Il primo cittadino, tra l’altro, parla di trattative in corso. Tra chi?
Senza coinvolgere nessuno? Rimango perplesso sulle modalità con cui viene affrontata
una questione che sta così a cuore ai nostri concittadini, soprattutto dopo
l’inequivocabile posizione espressa attraverso i referendum popolari. Un
eventuale confronto sarebbe dovuto avvenire in modo trasparente, coinvolgendo tutte
le parti sociali ed istituzionali. Non nascondo, dunque, di essere molto preoccupato
per queste accelerazioni estive, che rischiano di portare in una direzione
sbagliata con conseguenze potenzialmente disastrose per tutti i Cimitilesi,
come già successo per Nola e gli altri Comuni vicini. Mi auguro che la massima
espressione istituzionale di Cimitile, passato il caldo rovente di questi
giorni, sappia creare le condizioni per meglio affrontare in modo responsabile
e condiviso una decisione così importante, sia sotto il profilo politico che
amministrativo.
Tale scelta, a mio avviso, non può che essere l’unica utile e coerente
con l’impegno di questi anni, che ha visto la comunità cimitilese protagonista
di una battaglia sacrosanta a difesa della gestione pubblica dell’acqua.
Tommaso Panagrosso – Capogruppo
consiliare “Per Cimitile”