Distretto idrico
Sarnese Vesuviano, eletto coordinatore senza maggioranza.
Rete comitati:
"Chiudere adesso
la disastrosa stagione Gori e ripubblicizzare il servizio"
Un coordinatore eletto senza avere la maggioranza dei
componenti nel neoinsediato Consiglio del distretto Sarnese Vesuviano. Finisce
così l'ultima sfida sul fronte acqua nel costituendo Ente Idrico Campano: su 30
aventi diritto nel segreto dell'urna sono usciti solo 15 voti per Felice
Rainone, sostenuto dal patto trasversale PD-Forza Italia, nominato su
indicazione del sindaco dimissionario di Nola Geremia Biancardi, 10 per
Raffaele De Simone, sindaco di Roccarainola ed espresso dalla lista
"Comuni per l'acqua pubblica", appoggiata dai comitati civici.
Quattro gli assenti alla votazione, mentre è stata registrata anche una scheda
bianca.
Un dato politico molto significativo, visto che sulla
carta il neoeletto coordinatore poteva contare su una solida maggioranza. Anche
perché il prossimo appuntamento per il Consiglio del distretto Sarnese
Vesuviano, che comprende 76 Comuni delle province di Napoli e Salerno per una
popolazione complessiva di un milione e mezzo di abitanti, è previsto per il 10
marzo con l'importante scelta dei quattro componenti che, oltre al
coordinatore, faranno parte del comitato esecutivo regionale dell’Ente Idrico.
"Alla prima seduta del Consiglio distrettuale
l'accordo pseudo-istituzionale a sostegno della gestione privatizzata sembra
già andato in frantumi - sottolineano gli attivisti della Rete civica per
l'acqua pubblica - una vicenda paradossale, considerati i numeri a
disposizione, che dimostra ancora una volta l'assoluta mancanza di credibilità
e autorevolezza dei manovratori che dall'alto delle loro poltrone stanno
mantenendo artificialmente in vita da anni un'azienda di fatto già fallita.
Spiace che non sia stata accolta da tutti l'opportunità di scegliere Raffaele
De Simone, candidato dal gruppo "Comuni per l'acqua pubblica" e
conoscitore attento delle questioni relative al servizio idrico, come
coordinatore di garanzia con il compito di guidare la ripubblicizzazione. In
ogni caso - continuano i rappresentanti dei comitati - adesso l'unica strada
percorribile rimane la liquidazione nel più breve tempo possibile del
gestore privato GORI SpA con il conseguente affidamento del servizio ad una
azienda speciale consortile interamente pubblica e partecipata esclusivamente
dai Comuni, nel rispetto della volontà popolare espressa con i referendum del
2011. Non è più tempo di farse e giochi di prestigio".
22.02.2017
Rete civica per l'acqua pubblica - Distretto Sarnese Vesuviano
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