martedì 30 settembre 2014
martedì 16 settembre 2014
AAA. ACQUA DELLA CAMPANIA SVENDESI
firmato: Stefano Caldoro,
presidente
La storia dell’acqua pubblica che viene svenduta ai
privati
attraverso complessi, ma anche noti e frequenti, marchingegni del Presidente della Regione
Campania, Stefano Caldoro.
Con l’incuria e la complicità di pochi suoi amici,
l’acqua di Napoli, delle fonti campane, e la loro gestione finirà tutto nelle
mani di Acea SpA e compari.
La Giunta regionale campana prima condona 70
mln di euro alla G.O.R.I. ( parte
del debito contratto con la Regione), poi le concede una dilazione dei restanti 213 mln, la
cui restituzione (parzialmente con interessi) prevista per i prossimi 20
anni,
poi cambia i vertici della G.O.R.I. nominando presidente l’ex deputato Amedeo Laboccetta ( PDL, indagato per
favoreggiamento), il quale, a sua volta ha voluto come amministratore
delegato Claudio Cosentino, uomo Federutility, noto per il suo
impegno sui distacchi idrici.
Infine il collegato alla legge di stabilità regionale, approvata il 31 luglio scorso in
Consiglio Regionale, in cui, attraverso un maxiemendamento, sono
stati inseriti 11 commi sull’acqua.
Inoltre viene istituita una STRUTTURA DI MISSIONE che
avrà il compito di
COORDINARE I PIANI STRATEGICI REGIONALI PER L’USO
DEI FONDI REGIONALI, NAZIONALI ED EUROPEI. Tale Struttura verrà costituita in
Giunta regionale
La proposta di legge regionale sul riordino del
servizio idrico (Ddl 204/13) che già dava potere decisionale in massima parte alla Regione, in tal
modo resterà a lungo in sospeso. A tutto vantaggio loro!
TUTTO QUESTO STA ACCADENDO VELOCEMENTE TRA LE STANZE
DI CALDORO & Co., senza consultare i
cittadini.
E’ risaputo che sull’acqua della Campania ci sono
molti interessi e che Caldoro sta rafforzando i privati (Acea SpA, G.O.R.I.
SpA, Acquedotti S.c.p.a. e Co).
A campagna elettorale ormai avviata, l’unico strumento
idoneo sarà quello di
farci sentire tutti, come cittadini
e come elettori,
altrimenti la stupenda vittoria dei referendum
del 2011, in cui 27 milioni di elettori si sono espressi per la gestione
pubblica e partecipata dell’acqua e dei servizi pubblici locali, sarà stata
vana.
Dopo le elezioni, tutte le promesse cadranno nel
dimenticatoio.
NOI INVECE RICORDEREMO E AVVIEREMO LA SEGUENTE
CAMPAGNA:
MAXI/EMENDAMENTO CALDORO PER LA PRIVATIZZAZIONE
DELL'ACQUA? NOOOOOO !
MAXI/CAMPAGNA PER L'ACQUA PUBBLICA
-Campagna IO INFORMO, ripartiamo dall'ABC (informare e formare, tornando
con i banchetti tra la gente)
- Campagna 1000 DELIBERE PER L'ACQUA PUBBLICA (Sindaci e Amm.ni comunali inseriscano
negli Statuti, specialmente nello Statuto di Napoli Città Metropolitana, la cui
approvazione è prevista per il 12 ott. p..v., che la gestione del Servizio
Idrico Integrato, deve essere affidata ad Enti di diritto pubblico);
- Campagna IO SOSTENGO (sostenere e mettere insieme i Sindaci per l'Acqua
Pubblica) ;
- Campagna IO DENUNCIO (denunciare, con nome e cognome, gli inadempienti,
chi non rispetta e attua i referendum);
- Campagna OPERAZIONE NO ACEA (Caldoro sta sostenendo ACEA SpA, presente in Gori
Spa, in molte gestioni, campane e non, NOI NO);
- Campagna 1 EURO PER L'ACQUA
PUBBLICA ( a sostegno delle molteplici
azioni legali che verranno messe in campo per ostacolare la privatizzazione
dell'Acqua in Campania).
- 2011 : NAPOLI CAPITALE DELL'ACQUA PUBBLICA
- 2014 NAPOLI CAPITALE DELL'ACQUA PUBBLICA?
- 2014 CAMPANIA CAPITALE DELL'ACQUA AI PRIVATI
Il Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica
dell’Acqua aveva chiesto più volte a Caldoro
d’interloquire con lui ma, tranne le sue promesse, non ci sono stati i
fatti.
I fatti, oggi più che mai, li chiediamo anche al Sindaco
di Napoli, che si è espresso a favore dei
Comitati dell’acqua e contro le scelte pericolose della Regione ( PERICOLOSE INNANZITUTTO
per l’A.S. Abc Napoli, a tutt’oggi unico caso di ripubblicizzazione in Italia),
e al maxiemendamento Caldoro !
Priorità siano, per il Sindaco De Magistris: Messa in sicurezza, ritiro della delibera di giunta comunale
(n 423, 19/6/14) che propone la modifica statutaria dell’AS ABC Na prevedendo
l’apertura a società di capitali, ed infine l’accorpamento della gestione
dell’acqua dei rubinetti e delle fognature, procedura indispensabile se l’A.S. ABC
vorrà osteggiare l’operazione Acea SpA.
Se non farà con urgenza tutto
questo, anche lui, come Caldoro, sta tradendo i referendum del 2011.
RISPETTO PER I REFERENDUM!
GUAI, GUAI, GUAI A CHI FA PROFITTO SULL’ACQUA!
Campania, 17 settembre 2014
COORDINAM. CAMPANO DEI COMITATI PER
LA GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA
venerdì 5 settembre 2014
Fascisti all'opera
La storia del Sig.Giovanni contro gli abusi e sopprusi della GORI da lui stesso raccontata e documentata. E' l'evidenza che la gestione privata dell'acqua è la morte della civiltà e della democrazia.
Giovanni Sorrentino è un cittadino del Comune di Pagani. E come avveniva anni addietro per tutti i cittadini paganesi, sin dal 1987 è titolare di un’utenza idrica domestica erogata dal Comune di Pagani (cfr. allegato 1, in cui si riportano solo alcune delle tante fatture emesse dall’Ente).
La sua posizione contrattuale resta inalterata anche quando subentra ope legis la Gori S.p.A. all’Ente Comune di Pagani nella gestione delle risorse idriche. Sull’allaccio idrico che serve la sua abitazione, viene installato un misuratore raggruppato (dal Glossario del Servizio Idrico Integrato trattasi di utenza servita da un unico contatore che distribuisce acqua a più unità immobiliari) con matri-cola 48939. Come per tutti gli utenti, la Società subentrata gli assegna un Codice Utenza, ossia il numero 20304221.
Viene emessa la prima fattura basata su un consumo presunto (cfr. allegato 2), alla quale fa seguito il regolare saldo (cfr. allegato 3). Ma Giovanni Sorrentino vuole pagare il consumo effettivo, il giu-sto. Chiede alla Società un sopralluogo per l’installazione di un contatore divisionale all’interno della sua abitazione (cfr. allegato 4), ai sensi dell’art. 37 del Regolamento del Servizio Idrico Integrato (cfr. allegato 5).
Ma la Gori S.p.A. non provvede, anzi, non riesce a garantire neanche la pressione minima di ac-qua per la sua abitazione. Giovanni Sorrentino è costretto ad adire l’Autorità Giudiziaria per la tu-tela dei suoi diritti, citando in giudizio la Gori S.p.A.. Nasce un contenzioso civile presso il Tribu-nale di Nocera Inferiore tuttora pendente dinanzi al giudice dott. Bartolomeo Ietto (R.G. n° 4608/2009).
Nelle more del giudizio, la Gori S.p.A. emette diverse note di credito a favore di Giovanni Sorren-tino (cfr. allegato 6), qualificandoli come pagamenti non dovuti. Subordina il tutto all’esecuzione di lavori di «regolarizzazione del contratto di fornitura» a cura e a spese di Giovanni Sorrentino (cfr. allegato 7), mediante la rimozione dell’attuale misuratore raggruppato e l’installazione di un nuo-vo misuratore al limite della sua proprietà. Alla semplicità della richiesta dell’installazione di un contatore divisionale all’interno dell’appartamento fatta da Giovanni Sorrentino, fa da contraltare la richiesta della Gori S.p.A. di realizzare a sua cura e spese un allaccio ex novo, eccessivamente oneroso oltreché inutile ed improprio.
L’esecuzione dei lavori summenzionati inficia con il procedimento civile pendente: qualsiasi in-tervento sui luoghi di causa, oltre a configurarsi come reato ex art. 374 codice penale (frode proces-suale), comporta una grave lesione dei diritti vantati da Giovanni Sorrentino, negandogli l’esercizio del diritto alla difesa ex. art. 24 Costituzione.
Segue una lettera di diffida del legale di fiducia di Giovanni Sorrentino (cfr. allegato 8) che consen-te di calmare le acque e di tenere a bada la Gori S.p.A.. Ma dopo pochi mesi, la Società ritorna all’assalto, sebbene il procedimento civile ancora deve terminare. Giovanni Sorrentino è costretto ad inviare una nuova lettera di diffida (cfr. allegato 9), ma stavolta la Gori S.p.A. esagera!
In data 1° Settembre 2014, la Gori S.p.A. rimuove il misuratore raggruppato che serve l’intera pa-lazzina in cui abita Giovanni Sorrentino, senza alcuna preventiva comunicazione! L’intero stabile
si ritrova all’improvviso senza una goccia d’acqua. Sebbene la Repubblica riconosce e garantisce i di-ritti inviolabili dell’uomo, ex art. 2 Costituzione, tra i quali va annoverato, senza dubbio, il diritto all’acqua, alla Gori S.p.A., società costituita dall’ente pubblico Ambito Territoriale Ottimale (Ato 3 “Sarnese Vesuviano”), sembra non importare più di tanto tutto ciò. Tra l’altro la Gori S.p.A. è tenuta a garantire una dotazione pro-capite giornaliera alla consegna, non inferiore a 150 litri per abitante ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 1996 (cfr. allegato 10).
Peccato che colui che ha subito l’illecito distacco, ossia Giovanni Sorrentino, nel 2010 ha subìto un intervento chirurgico di colectomia totale (cfr. allegato 11), con la creazione di una ileostomia per la raccolta delle feci. Per cui l’acqua, a persone indigenti come lui, serve per garantire i livelli es-senziali igienico-sanitario per la cura e la salvaguardia della stomia e va ben oltre le logiche commerciali e di mercato!
Giovanni Sorrentino
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