Napoli 25-01-2015
CONTINUA LA MOBILITAZIONE PER L’ACQUA
PUBBLICA IN CAMPANIA!
PRESIDIO PRESSO IL CONSIGLIO REGIONALE CONTRO LA
PROPOSTA DI LEGGE CALDORO / ROMANO
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Stefano Caldoro |
Dopo la bella, partecipata e
colorata manifestazione dei comitati e della rete dei sindaci dell' Ambito Territoriale Ottimale 3 (ATO3) Sarnese-Vesuviano
a Napoli del 17 gennaio, la lotta per una gestione pubblica e partecipata
dell’acqua prosegue senza sosta.
Il giorno martedì 27 gennaio 2015, alle ore 11:00, è indetto presso la
sede del Consiglio Regionale della Campania un presidio dei Comitati civici per
l’acqua pubblica in occasione della riunione della VII commissione ambiente che
dovrà discutere e deliberare in merito al disegno di legge sul riordino del
servizio idrico che fa seguito alla Delibera di Giunta Regionale n°812 del
30/12/2014.
Il disegno strategico della
Giunta Caldoro posto in essere dalla Delibera
prima enunciata è quello di
centralizzare tutte le scelte fondamentali relativamente al servizio idrico
(affidamento del servizio, determinazione della tariffa, poteri di controllo)
in mano ad un numero ristretto di delegati del consiglio d’ambito degli EIATO, che sono i
nuovi enti di gestione previsti, di cui tra l’altro non vengono definiti nella
delibera i confini geografici.
Una prospettiva così definita da parte della
Giunta Regionale Campana si pone l’obiettivo di espropriare ulteriormente ed in
modo definitivo, i Sindaci e le comunità locali delle loro prerogative
costituzionalmente previste rispetto al governo del Servizio Idrico,
incrementando il potere dei Gruppi Multinazionali che controllano già oggi
alcune porzioni del Servizio idrico regionale (come ACEA nel Sarnese-Vesuviano
con GORI) e favorendo ulteriori privatizzazioni e dismissioni di questo
fondamentale bene comune. L’esperienza di GORI ha dimostrato sul campo che la
via della privatizzazione è una strada sbagliata, inefficiente, inefficace ed
onerosissima per i cittadini.
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Giovanni Romano |
La prospettiva di intervento
legislativo avanzata dai comitati, si pone, invece, nel solco della vittoria
referendaria del 2011 e delle mobilitazioni che si sono susseguite nell’intera
regione (Napoli, ATO3 sarnese vesuviano) , che hanno delineato come obiettivi
prioritari la fuoriuscita dalle logiche
di mercato e l’attivazione di percorsi istituzionali fondati sulla
partecipazione delle comunità locali nella gestione del bene comune acqua.
Il disegno legislativo della
Regione Campania è in contrasto con questa prospettiva di gestione pubblica e
partecipata e quindi va rigettata complessivamente.
Nello specifico chiediamo con
forza una diversa legge che deve porre l’attenzione sui seguenti aspetti
fondamentali:
- I Poteri relativi alla gestione (affidamento,
tariffe, controllo) devono restare in capo alle assemblee dei sindaci degli
enti d’ambito.
- La perimetrazione degli ambiti territoriali così
come definiti dalla precedente legge regionale 14/97 definiti in modo
maggiormente consono ai bacini idrografici, unità fondamentali per il governo
della risorsa acqua.
-La statuizione di percorsi di partecipazione
popolare all’interno dei meccanismi di gestione del Servizio Idrico.
Sarebbe grave che i Consiglieri
Regionali non raccogliessero le indicazioni che provengono da tutti i territori
della Campania, piegandosi al perverso disegno privatizzatore della Proposta di
legge Caldoro/Romano, appoggiata da quei poteri che da sempre sono trasversali
agli schieramenti politici.
Il Presidio di martedì 27 rientra
all’interno di una strategia complessiva dei comitati di mobilitazione che
punta a creare una serie di occasioni dove possa emergere in modo diffuso sia
il contrasto alle politiche di privatizzazione che le proposte per una gestione
pubblica e partecipata della risorsa acqua e degli altri beni comuni.
RETE DEI COMITATI CIVICI ATO 3 PER L’ACQUA PUBBLICA